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01 Maggio 2021 - 09:23
Secondo la Banca d'Italia la pandemia dovuta al Covid ha aumentato le diseguaglianze tra le famiglie italiane.
Nel caso non ci sia la ripresa che tanto ci si aspetta, il debito a rischio resterebbe "su valori contenuti rispetto all'ultima crisi".
IL RAPPORTO SULLA STABILITA' FINANZIARIA
Nel Rapporto sulla stabilità finanziaria la Banca d'Italia riporta che comunque l'impatto del Covid è stato "assai diversificato: ha colpito soprattutto gli individui con lavori più instabili e quelli occupati nei settori maggiormente esposti, determinando un significativo aumento della disuguaglianza dei redditi".
"Nonostante ciò, nel complesso la capacità di rimborso dei debiti è rimasta buona, favorita dai bassi tassi di interesse e dalle moratorie. Nel 2020", scrive Palazzo Koch, "La flessione del reddito disponibile è stata meno pronunciata di quella del prodotto, grazie agli strumenti di integrazione salariale e alle altre misure di sostegno. Il forte incremento del risparmio che ne è derivato ha alimentato investimenti negli strumenti più liquidi".
NUCLEI PIÙ INDEBITATI
In prospettiva, tuttavia, "alcuni nuclei più indebitati potrebbero risentire della fase congiunturale", sebbene appunto la quota di debito a rischio di insolvenza resti "comunque bassa".
MISURE ADOTTATE NATURA TEMPORANEA
Secondo la Banca d'Italia "Le misure adottate per contrastare gli effetti economici della pandemia hanno natura temporanea e non mettono in discussione la sostenibilità delle finanze pubbliche italiane".
IL PAESE ESPOSTO
"Tuttavia la stabilizzazione del debito su livelli molto elevati lascerebbe il Paese esposto a rischi derivanti da tensioni sui mercati finanziari". In prospettiva per ricondurre il rapporto tra debito e prodotto su un sentiero di diminuzione, si legge ancora nel rapporto, "serviranno il ritorno alla crescita, condizioni finanziarie distese e, quando la situazione macroeconomica lo consentirà, un graduale e progressivo aggiustamento di bilancio".
NON RITIRARE MISURE DI SOSTEGNO
Bankitalia chiede di non ritirare le misure di sostegno
In Italia "i rischi per la stabilità finanziaria sono attenuati dagli interventi di sostegno dell'economia, ma resta elevata l'incertezza circa gli andamenti di più lungo termine" legati all'evoluzione dei contagi e della campagna vaccinale.
Inoltre "la proroga a giugno del 2021 di alcuni provvedimenti di sostegno, tra cui la moratoria e gli schemi di garanzia pubblici, ha evitato che una congiuntura ancora debole danneggiasse imprese fondamentalmente sane": l'istituto centrale ribadisce che "con il ridursi dell'incertezza gli interventi potranno divenire più selettivi, così da evitare rischi di un'inefficiente allocazione delle risorse".
LE MISURE DI SOSTEGNO SONO ANCORA NECESSARIE
In ogni caso "Le misure di sostegno della liquidità e dell'accesso al credito sono ancora necessarie: un'uscita prematura potrebbe accrescere le difficoltà delle imprese che hanno buone possibilità di rilancio". Invece "una graduale e mirata rimodulazione degli interventi potrà consentire di minimizzare i rischi per la stabilità finanziaria".
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