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Pignoramento buste paga e pensioni: scatta il panico sui conti correnti

Pignoramento buste paga e pensioni: scatta il panico sui conti correnti

Scatta il panico per i titolari di conto corrente. A vedersela brutta saranno le pensioni, la busta paga e le altre somme accreditate sul conto. Ad inizio giugno, infatti, sarà attuato il piano previsto dall’Agenzia delle Entrate Riscossioni.

In poche parole, si potrà procedere al pignoramento di qualsiasi importo depositato sul conto corrente, indipendentemente da quale sia da fonte di entrata: pensioni, busta paga o qualsiasi altro accredito. Poco importa, quanti hanno delle pendenze non saldate con il fisco dovranno procedere al pagamento forzato.

Il caso in questione, per ora, terrebbe lontano lo spettro di una nuova patrimoniale che da mesi si pensa possa presentarsi all’orizzonte colpendo duramente le tasche degli italiani. Nulla di tutto ciò. Al momento, l’attenzione è rivolta verso le cartelle esattoriali non pagate.

Infatti, nella schiera dei “debitori” dell’Agenzia delle Entrate rientrano tanto i pensionati, i lavoratori e quanti titolari di Partita IVA. Un bel mix di contribuenti obbligati a pagare senza se e senza ma.

ANCHE DEBITI DI PICCOLA ENTITA'

Probabilmente, nella maggior parte dei casi si tratterà di debiti di piccola entità magari contratti a causa di disattenzioni o ritardi. Certamente sarà così ma nulla potrà impedire il pagamento del debito, e questa volta a farne le spese, in tutti i sensi, saranno proprio i titolari di conto corrente.

NEL MIRINO IL CONTO CORRENTE

I più ferrati in materia giudiziaria sapranno benissimo qual è l’iter da seguire nel caso di pignoramento. Questo può interessare tanto le somme depositate sul conto corrente, tanto i beni materiali mobili ed immobili del debitore insolvente.

Chiaramente, nei casi in cui si richieda l’espropriazione forzata di un conto corrente, sul quale ricordiamo possono essere accantonate pensioni e busta paga e qualsiasi altro risparmio, sarà una notifica ad anticipare il pagamento della cartella esattoriale, almeno un anno prima rispetto alla data del pignoramento.

La notifica mette sul chi va là i debitori. Infatti, trascorsi 5 giorni dalla ricezione della stessa nulla potrà essere più fatto per saldare l’importo dell’atto: il pignoramento scatta in automatico senza possibilità di altra mediazione.

QUANDO INIZIERANNO I PIGNORAMENTI

Fino al 30 aprile 2021, in qualche modo, conto corrente, pensioni e busta paga sono riusciti a sfuggire alla minaccia pignoramento. Successivamente, il Ministro dell’Economia ha prorogato i termini posticipando ulteriormente la data di ripresa delle procedure esecutive al 31 maggio 2021.

Anche se non si esclude la possibilità di una nuova proroga, da giugno 2021 gli uffici dedicati alla riscossione potranno inviare le nuove notifiche.

COSA SUCCEDE CON IL CONTO PIGNORATO

Ci sono dei casi in cui, nonostante il blocco vigente sul conto corrente pignorato da parte del creditore, è consentito prelevare la busta paga o le pensioni giacenti sul conto.

Ad ogni modo, va ricordato come si attua il pignoramento. La banca deve obbligatoriamente bloccare il conto corrente del debitore non appena riceve la notifica di pignoramento da parte dell’ufficiale giudiziario, a sua volta autorizzato a procedere con richiesta del creditore. 

Da questo momento il conto corrente viene bloccato anche se il pignoramento non è stato ancora notificato al debitore. E non potrà essere diversamente.

Pertanto, bloccato il conto corrente neppure un euro potrà essere prelevato dal debitore, salvo però un’eccezione. Attuato il blocco del conto, su ordine del giudice si procederà allo storno delle cifre pignorate da restituire al creditore. 

Tuttavia, può accadere che il debitore ha sul proprio conto corrente liquidità in eccesso rispetto al debito da saldare.

SULLA PARTE RIMANENTE SI PUO' AGIRE

Ed è proprio sulla parte rimanente dei propri risparmi depositati sul conto corrente che il debitore potrà agire liberamente, prelevando senza vincoli.

 

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