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Marcia per la Vita: oltre 1.200 persone in difesa delle nascite e contro la cultura della morte

Marcia per la Vita: oltre 1.200 persone in difesa delle nascite e contro la cultura della morte

Eduard Habsburg ambasciatore dell'Ungheria: "E' possibile incoraggiare le famiglie a dire di sì alla vita! Il governo ungherese ci lavora da nove anni. Le famiglie vanno aiutate economicamente, con prestiti a fondo perduto, tasse ridotte o abolite e aiuti finanziari per la casa, o per altre esigenze". E contro la soppressione della vita, in favore della "vita comoda", Mons. Antonio Suetta, Vescovo di Sanremo, Ventimiglia, ha promesso: "Noi, come diceva San Giovanni Paolo II, non staremo a guardare, ma ci alzeremo in piedi".

ROMA. Oltre 1.200 persone si sono dati appuntamento ai Fori imperiali a Roma per partecipare alla decima edizione della Marcia per la Vita, sospesa l'anno scorso per il Covid. Le associazioni pro-vita e cittadini comuni sono scesi in piazza in una mobilitazione statica per il diritto di ogni bambino a venire al mondo ed una campagna contro il ddl Zan "le cui prime vittime saranno le donne e i bambini". Tra la folla anche Janusz Kotanski, ambasciatore della Polonia presso la Santa Sede che ha detto:  "Sono fiero di poter rappresentare, come ambasciatore presso la Santa Sede, la Polonia, che tutela i diritti dei più deboli e indifesi: i bambini non nati. Nell'autunno dello scorso anno, il nostro Tribunale Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la cosiddetta "pratica eugenetica" nella legge sulla pianificazione familiare, la protezione del feto umano e le condizioni per l'ammissibilità dell'interruzione della gravidanza, che è un passo significativo e forte nella tutela giuridica della vita umana". 

C'era inoltre Eduard Habsburg ambasciatore dell'Ungheria presso la Santa Sede: "Cari partecipanti alla Marcia per la Vita 2021 - ha detto - vi porto un messaggio positivo dall'Ungheria: è possibile incoraggiare le famiglie a dire di sì alla vita! Il governo ungherese ci lavora da nove anni, e abbiamo ottenuto risultati meravigliosi: aumento dei matrimoni del 40%, diminuzione dei divorzi del 25% e diminuzione degli aborti del 30%". Eduard Habsburg ha sottolineato: "Per un tale cambiamento è indispensabile la volontà del governo ad impegnarsi per le famiglie, aiutandole e dando loro il messaggio che tanti figli rappresentano un regalo per la società. Le famiglie vanno aiutate economicamente, con prestiti a fondo perduto, tasse ridotte o abolite e aiuti finanziari per la casa, o per altre esigenze". 

"Siamo qui per dire sì alla vita e alla libertà" ha detto Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia. "Si fa un gran parlare di diritti in questo periodo -  aggiunge - e noi siamo qui per chiedere che venga riconosciuto il primo dei diritti umani: il diritto alla vita di ogni essere umano messo in pericolo dall'aborto. Siamo qui anche per protestare contro le direttive del Ministro Speranza che durante la pandemia ha di fatto liberalizzato l'aborto a domicilio con la circolare sulla pillola RU486. Una decisione che, oltre a sopprimere una piccola vita umana, lascerà le donne ancora più sole di fronte alla gravidanza, esponendole oltretutto a gravi rischi per la salute fisica e psichica, un vero è proprio accanimento contro la vita e contro di loro". Proprio per questo, termina il vicepresidente di Pro Vita & Famiglia, "occorre ristabilire nella nostra società una cultura in cui la dignità di ogni persona viene rispettata e promossa: dal momento del concepimento a quello del suo ultimo respiro. Questo era il senso della nostra campagna contro la pillola abortiva Ru486 e questo è il senso della conferenza stampa che terremo lunedì 24 maggio presso l'Università Lumsa, il primo rapporto sui 'Costi di applicazione della legge 194/1978' ".

Il senatore Maurizio Gasparri componente del comitato di presidenza di Forza Italia era alla manifestazione.''Ho portato il mio saluto ritenendo fondamentale l'impegno di quanti si battono in difesa della famiglia naturale, a favore della paternità e della maternità, per ottenere leggi più giuste e più eque - ha affermato - Questa manifestazione cade in un momento di confronto sulla cosiddetta proposta Zan, che non si limita, come sarebbe giusto, a punire più severamente i protagonisti di fatti di violenza, ma con gli articoli 1, 4 e 7 vuole stravolgere l'identità di genere delle persone, introdurre nuovi reati di opinione, stravolgere la vita della scuola perfino per i bambini di sei o sette anni. L'articolo uno con la dichiarazione in base alla semplice percezione sull'appartenenza di genere determinerebbe una svolta antropologica della società che va discussa e va evitata". 

In una lettera, Matteo Salvini ha rivolto un "Grazie di questa splendida iniziativa, che ormai si ripete da molti anni nella nostra capitale per ricordare a tutti la bellezza e lo splendore della vita nascente", aggiungendo: "Il presidente Trump, partecipando alla Marcia per la vita di Washington del 2020, ha detto parole che questa mattina vorrei fare mie: 'Insieme, dobbiamo proteggere, custodire e difendere la dignità e la santità di ogni vita umana'".

Presente, invece, Simona Baldassarre, medico, europarlamentare della Lega, Responsabile del Dipartimento Famiglia del Lazio. "Come politico, medico e madre, il mio è un appello alla politica - ha detto - investiamo concretamente sulla famiglia. I provvedimenti adottati finora sono episodici, positivo l'assegno unico, ma per il futuro servono soluzioni più strutturali. Se riparte la famiglia, riparte l'Italia. La buona battaglia oggi è respingere anche l'attacco ideologico che, con nuove leggi tipo il Ddl Zan, mira a indebolire questa cellula naturale, fondamentale per la cura e la crescita della collettività. Occorre lavorare per un nuovo Welfare - conclude - che metta al centro i diritti dei figli e i diritti delle donne, non più obbligate a dover scegliere tra famiglia e lavoro. Essere per la Vita significa mettere in condizione una ragazza che è rimasta incinta di poter portare avanti quella gravidanza senza dover scegliere per la morte".

 "Questo tradizionale appuntamento spinge il nostro sguardo a considerare il dono della vita in tutte le sue espressioni e specialmente a sostenere e promuovere quelle più fragili e indifese in tutti i modi possibili: accompagnando, supportando spiritualmente e materialmente, diffondendo cultura e pensiero buoni, con la preghiera, la testimonianza, la ricerca, il volontariato e l'impegno socio-politico". Lo ha detto Monsignor Antonio Suetta - vescovo di Sanremo, Ventimiglia - presente in collegamento con la marcia per la vita ed ha aggiunto: "Mi domando come sia possibile parlare di futuro e quindi di natalità, elemento essenziale ed imprescindibile di tale prospettiva, senza denunciare e rigettare la principale causa del cosiddetto freddo inverno demografico, che stiamo attraversando; la convinzione, cioè, che la vita umana sia da una parte considerata come un bene di consumo o un diritto - quasi un capriccio - da pretendere a piacimento e ad ogni costo, e dall'altra venga offesa, calpestata e soppressa quando, con malvagia e miope attitudine egoistica, disturba l'assurda pretesa di una vita comoda. E noi, come diceva San Giovanni Paolo II, non staremo a guardare, ma ci alzeremo in piedi".

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