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Addio cashback: la Corte dei Conti l'ha bocciato

Addio cashback: la Corte dei Conti l'ha bocciato

Nel 2021 ci sono state moltissime novità in merito ai pagamenti elettronici: grazie al cashback e alla lotteria degli scontrini, i cittadini hanno scoperto la facilità e rapidità di utilizzare carte di credito o debito, bancomat o altre applicazioni per effettuare i loro acquisti. Nonostante l’entusiasmo iniziale e la grande partecipazione alle due misure del piano Italia Cashless, la Corte dei Conti ha bocciato entrambi i bonus.

Come conferma il Rapporto sul Coordinamento della Finanza Pubblica 2021, pubblicato il 28 maggio 2021:

Si tratta di misure che comportano esborsi di rilievo per l’erario e di cui sarà necessario assicurare una attenta valutazione della effettiva capacità di incidere sul fenomeno evasivo.

LA BOCCIATURA DELLA CORTE DEI CONTI

La Corte dei Conti ha bocciato le due misure del piano Italia Cashless: la lotteria degli scontrini e il cashback. La prima, una sorta di gioco fiscale, permette ai cittadini di partecipare a una serie di estrazioni settimanali, mensili e una annuale tramite le quali vincere premi fino a 5 milioni di euro; il secondo permette di ottenere un rimborso del 10% sugli acquisti effettuati con un minimo di 50 transazioni a semestre. C’è poi il supercashback, al quale accedono solo i primi 100 mila cittadini che avranno effettuato – nel semestre – il maggior numero di transazioni: a loro spetta un premio extra da 1.500 euro.

Se, quindi, l’Agenzia delle Entrate annuncia ai cittadini le ultime novità sulle due misure, la Corte dei Conti annuncia un flop e boccia entrambe le misure nel Rapporto sul Coordinamento della Finanza Pubblica 2021 pubblicato il 28 maggio 2021: solo il 22% degli esercenti ha partecipato con almeno un’operazione.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, invece, ha giudicato il cashback “non classificato” per la mancanza di dati adeguati che permettano di effettuare un bilancio della situazione. 

LOTTERIA DEGLI SCONTRINI

La lotteria degli scontrini è un gioco fiscale a premi partito – con un mese di ritardo – dal 1° febbraio 2021, non senza intoppi. L’adesione, da febbraio ad oggi, purtroppo è stata deludente: al 30 aprile 2021 gli utenti che avevano scaricato il Codice Lotteria erano 4,6 milioni, ma solo 3,2 milioni lo hanno effettivamente utilizzato. Inoltre, dal lato degli esercenti, i supermercati la fanno da padroni: nella grande distribuzione, infatti, si concentra il 54,4% delle operazioni che concorrono alle estrazioni.

Conferma la Corte dei Conti nel Rapporto sul Coordinamento della Finanza Pubblica 2021:

Dai dati finora disponibili emerge lo scarso successo dell’iniziativa, poco diffusa tra gli operatori di medio-piccola dimensione economica e probabilmente poco apprezzata dai consumatori.

In altre parole, solo il 22% degli esercenti ha effettivamente eseguito almeno un’operazione. Inoltre, le maggiori concentrazioni si registrano solo in alcune Regioni italiane, come Lombardia, Emilia-Romagna e Marche, mentre l’iniziativa sembra essere stata rifiutata in Campania, Sardegna, Valle d’Aosta.

I MOTIVI DEL FLOP

Il primo motivo del flop è legato proprio alla difficoltà nella partecipazione: oltre a richiedere il codice e doverlo esibire ad ogni acquisto, si registra anche un rallentamento delle attività commerciali. In secondo luogo, le estrazioni mensili sono molto lontane tra loro e ciò non incentiva gli utenti a perseguire gli acquisti.

 

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