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17 Giugno 2021 - 16:35
Mentre si fa sempre più vicina l’ipotesi di una riforma dell’attuale sistema pensionistico al momento in vigore, milioni di cittadini italiani anche quest’anno avranno la possibilità di accedere alla propria pensione anticipata, anche senza aver obbligatoriamente compiuto l’età pensionabile.
Si tratta di una serie di formule e di modalità riconosciute dal Governo italiano con l'obiettivo di andare incontro a tutte le esigenze dei cittadini italiani che desiderano riuscire a smettere di lavorare prima, senza la necessità di aver conseguito tutti i requisiti obbligatori necessari per poter ottenere la tradizionale pensione di vecchiaia.
In questo senso, anche in seguito alla recente formazione dell'attuale squadra governativa guidata dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, saranno milioni i lavoratori italiani che potranno richiedere ed accedere anche quest’anno in maniera anticipata il proprio assegno pensionistico, a prescindere dal compimento dei 67 anni di età anagrafica.
I 7 modi per accedere al pensionamento anticipato
Oggi è possibile evidenziare la sussistenza di almeno sette modi di pensionamento anticipato, che consentono a milioni di cittadini italiani di poter fare richiesta di accedere accedere in anticipo all’assegno della pensione.
È chiaro quindi, che ciascuna di queste formule e modalità di pensione anticipata dell’INPS, presuppone la sussistenza di determinati requisiti, legati non soltanto all’età contributiva o anagrafica del cittadino, ma anche alle categorie lavorative di appartenenza.
Dunque, per quanto riguarda le formule confermate dal Governo dell’ex premier italiano, Giuseppe Conte, queste sono quelle relative alla tanto discussa formula della Quota 100, dell’Opzione Donna e quella dell’APE Sociale.
Inoltre, in merito alle altre modalità disposte dalla normativa legata al sistema pensionistico italiano, queste presuppongono la possibilità di accedere prima all’assegno pensionistico, attraverso il conseguimento di certi parametri legati all’età contributiva, anagrafica e anche all’attività lavorativa effettivamente svolta dal cittadino che intende smettere prima di lavorare.
In questo contesto, occorre sottolineare che è stato perseguito un obiettivo primario fondamentale, ovvero quello di tutelare maggiormente quei cittadini italiani che effettuano delle attività lavorative considerate usuranti, oltre che quei lavoratori che presentano alcune gravi disabilità, i lavoratori precoci, i disoccupati e i caregiver.
In questo senso, è verosimile che a partire dall’anno 2023, in seguito alle nuove rilevazioni effettuate dall’ISTAT e dagli altri enti in merito alla speranza media di vita, l’età pensionabile possa subire delle variazioni ed un incremento del requisito anagrafico legato all’accesso alla pensione di vecchiaia INPS.
Come funziona il pensionamento anticipato senza alcuna formula
L’attuale sistema pensionistico vigente, stabilisce che debbano essere riconosciute anche altre modalità di pensionamento attraverso cui i cittadini lavoratori che non riescono a raggiungere tutti i requisiti anagrafici e contributivi stabiliti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, possano effettivamente avere la possibilità di uscire prima dal mondo del lavoro.
In questo caso, è stata elaborata anche una tipologia di pensionamento anticipato senza alcuna formula, i cui requisiti si differenziano sulla base del sesso del lavoratore.
Dunque, per quanto riguarda le donne lavoratrici, i requisiti contributivi si riferiscono al raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di età; mentre per i cittadini italiani di sesso maschile, l’età contributiva è stata fissata a 42 anni e 10 mesi.
In questo scenario è chiaro che per poter accedere al pensionamento anticipato non sarà necessario aver raggiunto una determinata età anagrafica.
Chi può andare prima in pensione con un’età di 64 anni e 20 di contributi
È stata poi riconosciuta la possibilità di ottenere la pensione in anticipo attraverso un’altra modalità di pensionamento che è accessibile a tutti coloro che avranno raggiunto un’età contributiva pari almeno a 20 anni ed una anagrafica di almeno 64 anni.
In questo caso, occorre specificare che tale possibilità è limitata esclusivamente a quei cittadini che abbiano maturato un assegno previdenziale il cui importo risulta essere pari o anche superiore a ben 2,8 volte rispetto all’ammontare dell’assegno sociale.
In questo senso, è offerta l’opportunità di accedere alla pensione con 64 anni e 20 anni contributivi, a quei cittadini la cui anzianità contributiva fino al 31 dicembre 1995 era inferiore ai 18 anni e con almeno 15 anni di contributi.
La pensione in anticipo per lavoratori precoci e attività gravose
È stata poi offerta la possibilità di accedere alla pensione in anticipo anche nei confronti di quei cittadini italiani che rientrano nelle categorie di lavoratori precoci e di cittadini che svolgono delle attività considerate gravose.
In questo senso, la normativa stabilisce che:
- i cittadini che rientrano nei lavoratori che svolgono delle attività considerate usuranti, potranno accedere all’assegno pensionistico in anticipo, qualora raggiungono la cosiddetta Quota 97,6, ovvero 61 anni e 7 mesi di età anagrafica e che abbiano ottenuto 35 anni di età contributiva.
Per quanto riguarda, invece, i lavoratori precoci, rientrano quei cittadini che all’età di 19 anni avevano effettivamente maturato un’età contributiva di almeno 12 mesi.
In questo contesto, disoccupati, caregiver, invalidi civili e addetti a mansioni usuranti, potranno accedere al pensionamento anticipato al compimento di 41 anni di contributi.
Quota 100, Opzione Donna e APE Sociale: per chi sono
A queste formule di pensionamento anticipato occorre anche aggiungere quelle prorogate in seguito all’introduzione della Legge di Bilancio 2021. Per quanto riguarda la Quota 100, il decreto-legge, numero 4, reso noto il 28 gennaio 2019 ha stabilito che:
- potranno accedere a tale modalità di pensionamento anticipato tutti coloro che avranno raggiunto un’età anagrafica di 62 anni e una contributiva di 38 anni.
In merito all’Opzione Donna, la possibilità di andare prima in pensione è offerta a quelle donne lavoratrici che avranno raggiunto 58 anni di età (lavoro dipendente) o 59 anni (lavoro autonomo), oltre che 35 anni di contributi.
Infine, per accedere alla formula APE Sociale, sarà necessario che i cittadini lavoratori abbiano raggiunto i 63 anni di età anagrafica e che effettivamente rientrino in categorie come caregiver, persone con invalidità di almeno al 74%, cittadini in stato di disoccupazione oppure cittadini addetti ad attività lavorative usuranti.
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