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23 Giugno 2021 - 15:36
Il ritardo nell'arrivo del pagamento di bonus e contributi a fondo perduto è stato motivato dal Governo da problemi tecnici. Un motivazione molto generica, ma che in estrema sintesi è stata utilizzate per giustificare il ritardo di una settimana nel pagamento dei contributi ai titolari di partita Iva e delle imprese.
Secondo quanto aveva annunciato Daniele Franco, Ministro dell'Economia, i bonifici sarebbero dovuti arrivare ai diretti interessari entro il 16 giugno 2021. Purtroppo, oggi come oggi, non è arrivato nemmeno un centesimo.
Sostegni bis, partono le proteste degli interessati
A sollevare un polverone dietro ai bonus ed ai contributi a fondo perduto che non arrivano ci ha pensato la Confesercenti, che ha provveduto a raccogliere le lamentele di buona parte dei propri associati.
A cercare di chiarire in maniera ufficiale cosa sta accadendo ci ha pensato Maria Cecilia Guerra, sottosegretario all’Economia, che nel corso della trasmissione Radio Anch'io su Radio 1 ha assicurato che lo sblocco dei bonus e dei contributi a fondo perduto non è legato alle proteste, i fondi stavano partendo ci sono stati alcuni problemi tecnici, anche nella relazione con la commissione.
Per questa ondata così significativa si trattava sostanzialmente di ripetere un bonifico che era già stato fatto perché questa misura di fatto è il raddoppio della misura che avevamo già fatto con il Sostegni 1, c’è stato qualche giorno di ritardo rispetto all’annuncio, forse era l’annuncio che era stato un po’ troppo ottimistico.
Però ormai i fondi arrivano e ancora una volta si dimostra che il governo ci tiene a continuare a sostenere le nostre attività produttive, specialmente quelle più piccole e più in difficoltà, per dare fiato a questa ripresa di cui siamo molto fiduciosi.
Bonus e contributi a fondo perduto
Con una nota congiunta, l'Agenzia delle Entrate ed il Ministero dell'Economia hanno spiegato di aver dato disposizione per effettuare i pagamenti dei contributi a fondo perduto. Grazie a questo dovrebbero essere erogati qualcosa come 1,77 milioni di bonifici per una cifra totale pari a 5 miliardi di euro.
I titolari di partita Iva non avranno la necessità di presentare alcuna richiesta od istanza: i fondi arriveranno direttamente sul conto corrente di quanti ne avessero fatto richiesta.
Oltre ai fondi che dovrebbero arrivare con questi bonifici, per i contribuenti ci dovrebbero essere anche 38mila crediti d'imposta per un totale di 166 milioni di euro, riconosciuti sempre in maniera automatica. Questa particolare maniera di usufuire dei fondi sarà disponibile per i titolari di partita Iva che ne avessero fatta esplicita richiesta. Sono, quindi, in totale 1,8 milioni i beneficiari, che avranno la possibilità di ottenere i vari bonus, per un totale di 5,2 milioni di euro.
I nuovi contributi a fondo perduto verrano corrisposti direttamente dall'Agenzia delle Entrate con le stesse identiche modalità con le quali il beneficiario aveva richiesto l'erogazione delle precedenti misure.
Nel caso in cui il primo contributo a fondo perduto fosse stato accredito a mezzo di un bonifico bancario o postale, anche per il secondo verrà uilizzato lo stesso canale. Nel caso in cui il contribuente avesse scelto di utilizzarlo in compensazione, il credito di imposta potrà essere utilizzato in compensazione con un modello F24, utilizzando il codice tributo 6941, che è stato istituito dall'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 24/E del 12 aprile 2021.
La protesta di Confesercenti
Nei giorni scorsi a puntare il dito contro le mancate promesse del Governo ci aveva pensato la Confesercenti, che aveva sottolineato che il Decreto è stato approvato a fine maggio, con l’obiettivo esplicito di far arrivare rapidamente le risorse alle imprese. Da qui la previsione di accreditare automaticamente il contributo a chi già aveva beneficiato del primo Dl Sostegni.
Il 7 giugno, in audizione, il Ministro dell’Economia e delle Finanze aveva confermato il meccanismo automatico ed annunciato che i bonifici sarebbero partiti il 16 giugno. Ad oggi, a quasi una settimana di distanza dalla data prevista, risultano non pervenuti.
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