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Bonus Partita Iva, altri 800 euro: i requisiti

Bonus Partita Iva, altri 800 euro: i requisiti

Sono stati finalmente pubblicati i dettagli della cassa integrazione ISCRO, ovvero del bonus 800 euro destinato alle Partite Iva e previsto dalla Legge di Bilancio del 2021. A stabile le modalità per l’effettuazione della richiesta e i requisiti di accesso all’agevolazione è la circolare dell’Inps numero 94 del 30 giugno 2021.

Per il prossimo triennio 2021-2023, la Manovra ha finanziato una nuova indennità denominata ISCRO e, in ottemperanza a quanto stabilito dalla circolare dell’Inps:

destinata ai liberi professionisti, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici, iscritti alla Gestione separata (…) che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo connesso all’esercizio di arti e professioni.

L’importo della nuova cassa integrazione per le Partite Iva è variabile da 250 euro a 800 euro al mese e viene erogato soltanto dal giorno seguente alla giornata di esecuzione della richiesta per un periodo non superiore a sei mensilità.

ISCRO Partita Iva: cos’è e come funziona 

Il bonus ISCRO per le Partite Iva era stato inserito nella Manovra economica per il 2021, ma non aveva mai trovato piena attuazione, fino a quando la circolare numero 94 dell’Inps emanata il 30 giugno 2021 ne ha fissato i termini e le modalità di presentazione della domanda.

ISCRO è l’acronimo di indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, ovvero una sorta di cassa integrazione destinata ai titolari di Partita Iva, ai lavoratori autonomi e parasubordinati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa o co.co.co.

La misura, lo ribadiamo, è stata introdotta come misura sperimentale per un periodi di tre anni, dal 2021 al 2023: il bonus verrà erogato sino al completo esaurimento delle risorse a disposizione. Per il 2021 è prevista l’erogazione di 70,4 milioni di euro. 

Bonus ISCRO Partita Iva: a chi spetta

Come abbiamo anticipato, l’indennità o cassa integrazione ISCRO per Partite Iva è destinata, secondo le disposizioni della circolare Inps numero 94:

ai liberi professionisti, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici, iscritti alla Gestione separata.

Ma chiaramente, questo non è l’unico requisito necessario per ottenere il bonus Partita Iva. Possono richiedere l’indennità coloro che soddisfano le seguenti condizioni:

sono titolari di un contratto di collaborazione coordinata e continuativo o co.co.co e sono iscritti, come detto, alla Gestione separata;

- hanno aperto una Partita Iva nei quattro anni precedenti il momento della effettuazione della domanda;

- non sono beneficiari di alcun trattamento pensionistico diretto;

- non percepiscono già il Reddito di cittadinanza;

- hanno percepito un reddito derivante da lavoro autonomo che nell’ultimo anno è risultato inferiore al 50% della media dei redditi percepiti nel corso degli ultimi tre anni antecedenti la presentazione della richiesta;

- nell’anno antecedente all’effettuazione della richiesta hanno dichiarato un reddito complessivo non superiore a 8.145 euro;

- sono in regola con il pagamento dei contributi previdenziali obbligatori.

Qualora un potenziale beneficiario non soddisfi anche solo una delle condizioni di cui sopra, il beneficio di cassa integrazione ISCRO non potrà essere erogato dall’Inps.

Casi in cui le Partite Iva possono perdere il beneficio

La circolare dell’Inps relativa al bonus 800 euro per Partite Iva specifica anche quattro casi di decadenza dal beneficio, ovvero quattro condizioni che non consentono la continuazione di fruizione della cassa integrazione ISCRO.

In particolare, il beneficio viene perduto nei seguenti casi:

- cessazione della Partita Iva durante l’erogazione del bonus ISCRO;

- inizio della titolarità di un trattamento pensionistico diretto;

- iscrizione effettuata presso altre forme previdenziali obbligatorie diverse dalla Gestione separata;

- inizio della percezione del Reddito di cittadinanza.

Bonus Partita Iva ISCRO 2021: come funziona

La nuova indennità ISCRO riservata ai titolari di Partita Iva e ai soggetti che soddisfano le condizioni descritte ed elencate nel paragrafo precedente spetta per un periodo non superiore a sei mesi e viene erogata direttamente dall’Inps dal giorno seguente alla presentazione della domanda. Ricordiamo che è possibile ottenere il beneficio una sola volta nel corso del triennio.

Il Governo ha voluto inserire un aiuto corposo per tutti i lavoratori autonomi che hanno subito duramente i colpi della crisi e per tale motivo ha introdotto il requisito di reddito complessivo conseguito nell’ultimo anno, oltre ai ricavi inferiori al 50% della media dei tre anni precedenti. 

A tal fine, nella circolare numero 94 dell’Inps, viene riportato anche un esempio per effettuare il calcolo. Prendiamo il caso di un lavoratore autonomo titolare di Partita Iva che intende richiedere l’indennità nel 2021: il reddito complessivo da prendere in considerazione è dunque quello del 2020, che nel nostro esempio è pari a 6 mila euro. I redditi dei tre anni precedenti ammontano rispettivamente a:

- 16 mila euro per il 2019;

- 14 mila euro per il 2018;

- 15 mila euro per il 2017.

La somma dei suddetti importi, quindi, è pari a 45 mila euro, che divisi per tre danno una media dei compensi degli ultimi tre anni pari a 15 mila euro. La metà di tale somma è dunque 7.500 euro, che è superiore a 6 mila euro conseguito nel 2020. Nel nostro esempio, la Partita Iva considerata avrò diritto all’indennità ISCRO 2021.

Bonus Partita Iva fino a 800 euro: gli importi

Gli importi e il calcolo del bonus Partita Iva ISCRO 2021 sono variabili al variare dei compensi percepiti e dichiarati all’Agenzia delle Entrate. Nel dettaglio, per capire quanto spetta di bonus a ciascun beneficiario è necessario fare riferimento alla circolare numero 94 dell’Inps, secondo la quale occorre considerare:

il 25%, calcolato su un periodo di sei mesi, dell'ultimo reddito derivante da lavoro autonomo inviato e confermato dall'Agenzia delle Entrate.

Ricordiamo, comunque, che il bonus ISCRO non può avere un importo inferiore a 250 euro e nemmeno un ammontare complessivo superiore a 800 euro. Ai fini della comprensione del calcolo degli importi, riportiamo, quindi, il medesimo esempio fornito dall’Inps nella circolare sopra riportata. 

Prendiamo il caso di un titolare di Partita Iva con un reddito di 6 mila euro annuali. Per considerare soltanto sei mesi occorre dividere tale somma per 2: eseguendo l’operazione otteniamo come risultato 3 mila euro. Questi compensi sono poi da moltiplicare per il 25 per cento: così facendo si ottengono 750 euro che sono appunto i soldi spettanti dal bonus ISCRO 2021.

Bonus 800 euro Partita Iva: quando e come si richiede

Nella medesima circolare dell’Inps vengono chiarite, in ultimo, le modalità e i termini entro i quali eseguire la domanda per l’ottenimento del bonus. In particolare, occorre inoltrare la domanda direttamente all’Inps a partire dal 1° luglio 2021 ed entro il 31 ottobre di ognuno dei tre anni sperimentali.

Per inoltrare le richieste è possibile scegliere tra diversi canali:

- il sito dell’Inps, nell’apposita sezione dedicata all’interno dell’area riservata, alla quale si accede previo inserimento delle credenziali SPID, CIE, CNS, o Pin Inps;

- avvalendosi dei servizi dei patronati;

- oppure contattando i numeri del Contact center integrato dell’Inps, disponibili da rete fissa gratuitamente al numero 803164, oppure da rete mobile a pagamento al numero 06164164.

 

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