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Pronta la riforma fiscale di Draghi: aumento in busta paga per tutti

Pronta la riforma fiscale di Draghi: aumento in busta paga per tutti

Il 30 giugno le Commissioni Finanze di Camera e Senato hanno presentato il documento finale che contiene la proposta di Riforma fiscale.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che l’Italia ha presentato all’Europa prevede infatti che entro il 31 luglio 2021 sia emanata una legge delega per l’attuazione, attraverso decreti legislativi, della Riforma del Fisco.

Moltissimi i cambiamenti e tra i principali una vera e propria rivoluzione delle aliquote Irpef, che dovrebbe portare ad un aumento in busta paga per i redditi medi.

Tra i cambiamenti anche l’abolizione dell’Irap e il pagamento per il secondo acconto che sarà a rate.

Obiettivi e finalità della Riforma Fiscale targata Draghi 

Il documento sottolinea come i numerosi interventi in materia di fisco abbiano portato ad avere un sistema complesso.

Il sistema fiscale

L’Irpef attuale si paga in cinque diverse aliquote percentuali basare su cinque scaglioni di reddito:

- entro i 15.000 euro, il 23%

- tra 15.000,01 e 28.000 euro, il 27%;

- tra 28.000,01 e 55.000 euro, il 38%;

- tra 55.000,01 e 75.000 euro, il 41%;

- oltre i 75.000 euro, il 43%.

L'aumento in busta paga 

Le ipotesi su cui si stava lavorando erano una riduzione delle aliquote:

- entro i 25.000 euro, il 23%

- tra 25.000,01 e 55.000 euro, il 33%;

- oltre i 55.000 euro, il 43%.

Prelievo mensile alla Partita iva e cambio al regime forfettario 

Alle partite iva invece sarà possibile rateizzare il pagamento del secondo acconto. 

Oggi il saldo e il primo acconto hanno una scadenza fissa e cioè il 30 giugno, mentre il secondo acconto si paga a novembre in un'unica soluzione.

La Riforma Fiscale dovrebbe invece introdurre la possibilità a scelta del lavoratore se rateizzare anche il secondo acconto. 

E' prevista inoltre l’abolizione o la riduzione della ritenuta d’acconto.

La Riforma Fiscale non risparmia l’Iva

Attulamente l’organizzazione dell’Imposta sul valore aggiunto prevede un’aliquota ordinaria e tre aliquote agevolate:

- 22%, aliquota ordinaria;

- 4%, aliquota agevolata su bevande, prodotti agricoli e alimenti;

- 5%, aliquota agevolata su differenti tipi di alimenti;

- 10%, aliquota agevolata sui medicinali, le forniture domestiche e gli interventi di edilizia.

La proposta dovrebbe prevedere la diminuzione del numero delle aliquote che da quattro diventerebbero due, con un abbassamento dell’aliquota ordinaria di uno o due punti percentuali e una sola aliquota agevolata compresa tra il 5 e il 10%

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