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Sulla scuola ora è rottura

Sulla scuola ora è rottura

ROMA. Lo scontro stavolta esplode, fragoroso come non mai, direttamente nelle stanze del ministero dell’Istruzione: i sindacati non firmano il protocollo sulla sicurezza delle scuole in vista dell’avvio dell’anno scolastico. FUMATA NERA. La decisione giunge al termine della fumata nera al vertice con i tecnici del ministro Patrizio Bianchi (nella foto). Tuttavia, l’ultima parola non è ancora detta: l’incontro è stato aggiornato a dopo il 15 agosto, con data però ancora da definire. Sarà a ridosso della ripresa delle lezioni. Restano distanti le posizioni su Green Pass, controlli, tamponi e mancato distanziamento in classe. Tutte criticità che dovranno essere affrontare per arrivare, entro la fine di mese, ad un accordo. In caso contrario sarebbe davvero il caos in vista della riapertura di settembre. Il primo problema resta l’obbligo del certificato verde per tutto il personale scolastico. A cominciare dai controlli. «Chi svolgerà questa attività? Il personale amministrativo potrà essere coinvolto?», le domande poste nel corso del confronto svolto in videoconferenza. I TAMPONI. Problemi i sindacati li segnalano anche sui tamponi, soprattutto per quella fetta di docenti che decideranno di non aderire alla campagna di vaccinazione. A loro spetterà effettuare test ogni tre giorni, una attività che ha un costo. Alcune sigle chiedono che ad accollarsi non sia il dipendente e, in certi casi, prevedere la possibilità di quote di test gratuiti. «Ci sono delle lacune su cui si deve lavorare», afferma la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, al termine dell’incontro. PREOCCUPA IL DISTANZIAMENTO. Tra gli elementi di maggiore preoccupazione resta il mancato distanziamento nelle classi: «Il rischio è che si creino classi pollaio, con 27-28 alunni», spiega un rappresentante sindacale. Nella bozza del documento su questo punto si afferma che nelle classi si dovrà rispettare una distanza «di almeno un metro» e di «due metri tra i banchi e la cattedra», garantire un «buon ricambio d’aria» e l’uso delle mascherine chirurgiche. Nel documento di venti pagine, a cui saranno apportate modifiche, si «raccomanda» in linea generale di mantenere la «distanza di sicurezza».

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