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Con Delta boom di ricoveri tra gestanti

Con Delta boom di ricoveri tra gestanti

Non si sono vaccinate, in migliaia sono finite in ospedale. E ora le Asl corrono ai ripari con gli open day

ROMA. La variante Delta del virus SarsCov2 ha fatto lievitare i ricoveri in ospedale delle donne incinte malate di Covid-19, quasi sempre non vaccinate: lo indica uno studio dell’Università del Texas, ma la conferma arriva anche dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), che parla di «migliaia di gestanti ricoverate, spesso in gravi condizioni, tutte non vaccinate». Una situazione frutto dei timori dei possibili danni del vaccino al nascituro, cui ora le Asl e Aziende ospedaliere stanno cercando di rispondere con diverse iniziative in tutta Italia, come open day, hub vaccinali e sportelli informativi. I dati parlano chiaro. Lo studio dell’università del Texas, pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology, ha analizzato oltre 1500 casi rilevati nell’area di Dallas da maggio 2020 al 4 settembre 2021. Complessivamente, delle pazienti con Covid studiate, 82 hanno avuto una forma grave, 81 non erano vaccinate, 10 hanno avuto bisogno della ventilazione meccanica e 2 sono morte.

La quota di casi gravi è stata del 5% fino all’inizio del 2021, quasi non esistente a febbraio e marzo, per poi crescere con la comparsa della variante Delta, raggiungendo il 10% e 15% tra fine agosto e inizio settembre, cioè oltre il doppio della percentuale rilevata nell’ultimo anno prima della comparsa della variante Delta. Un quadro che trova conferma anche in Italia, come spiega Antonio Chiantera, presidente della Sigo: «La variante Delta ha abbassato l’età dei contagiati e creato un grave problema alle donne incinte, che hanno una situazione di fragilità immunitaria che le rende più soggette all’infezione da Covid e a forme più gravi della malattia. Ecco perché da gennaio avevamo chiesto di inserirle tra i fragili da vaccinare prima degli altri».

Attualmente, negli ospedali italiani, «abbiamo alcune migliaia di gestanti ricoverate per Covid, tutte non vaccinate. È un problema enorme - continua - La mancanza di indicazioni dalle istituzioni e la marea di notizie false ha portato allo sbandamento le donne, che non sanno se vaccinarsi o no. Deve esserci assoluta tranquillità sulla vaccinazione rispetto alla gravità della malattia». Lo stesso ministero della Salute, in una circolare del 24 settembre, ha raccomandato alle donne in gravidanza e in allattamento il vaccino a Rna, alla luce delle crescenti evidenze sull’efficacia e sicurezza sia nei confronti del feto che della madre, che della crescente diffusione della variante Delta. E proprio per fare chiarezza e promuovere la vaccinazione anti-Covid tra le donne incinte ancora restie a immunizzarsi, le aziende sanitarie pubbliche della Fiaso (Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere) hanno messo in campo diverse iniziative su tutta la penisola, quali sportelli informativi nei reparti di ostetricia, hub vaccinali e open day dedicati alle future mamme, consulenza telefonica, opuscoli distribuiti nei reparti e punti rosa con specialisti a disposizione. «Nell’ultimo miglio della campagna vaccinale mancano ancora all’appello le donne in gravidanza, ed è proprio per rispondere ai loro dubbi e timori che la Fiaso ha avviato in tutta Italia iniziative specifiche - dichiara il presidente Giovanni Migliore - Dalla Campania al Veneto, dal Lazio all’Emilia Romagna, negli ospedali e nei consultori, sono stati attrezzati punti informativi e ambulatori per offrire consulenze personalizzate da parte dei medici ginecologi».

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