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27 Ottobre 2021 - 07:00
Mimmo Battaglia invita i sacerdoti a «comportamenti responsabili, immunizzarsi è un atto d’amore»
NAPOLI. Sono 393, in Campania, i casi positivi al Covid nelle ultime 24 ore su 29.429 test esaminati. Dopo il consueto aumento, ieri al 2,62%, dell’indice di contagio, dopo il weekend a causa della diminuzione dei tamponi, oggi il tasso di positività è pari all’1,33%. Tre i decessi. Negli ospedali resta invariata la situazione nelle terapie intensive con 17 posti letto occupati; nella degenza invece i ricoveri continuano a salire raggiungendo quota 193 (+10 rispetto a ieri).
Ed è proprio l’aumento dei ricoveri il dato più preoccupante, anche se gli specialisti rassicurano. «Il lieve aumento dei casi» di Covid-19 «va contestualizzato all’aumento dei tamponi fatti nelle ultime settimane, che è schizzato a 1 milione di test. Più tamponi si fanno e più casi, spesso asintomatici, si scovano. Poi c’è un altro elemento: più o meno i tamponi positivi sul totale di quelli fatti sono stabili, e siamo sotto l’1% con alcune oscillazioni. Nella prima ondata stavamo al 20%. Quello che ci deve far bene sperare è che le strutture sanitarie non sono sotto stress ed stato molto appropriato rivedere i parametri per le misure di contenimento dando più peso all’Rt ospedaliero. Quindi il leggero aumento dei contagi per ora non si tramuta in malattie gravi, ricoveri in terapia intensiva e decessi», spiega all’Adnkronos Salute Roberto Cauda, direttore Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma.
«La mia impressione è che il numero dei contagi sia ad un livello basso di stazionarietà - aggiunge - Va ribadito che questo risultato non è casuale, ma frutto delle vaccinazioni. È bene ricordarlo». Quindi i vaccini sono fondamentali per ridurre il rischio e su questo interviene anche l’arcivescovo di Napoli. I preti “no vax” che non intendono vaccinarsi contro il Covid-19 si sottopongano al tampone rinofaringeo se «intendono comunque svolgere il loro servizio a favore del Popolo di Dio», ha affermato l’arcivescovo metropolita di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, che ha inviato una nota a «sacerdoti e diaconi, ministri straordinari della Comunione e operatori pastorali tutti» dell’Arcidiocesi napoletana.
Nella lettera, don Battaglia ricorda che «lo stato di emergenza, prorogato dal Governo italiano fino al prossimo 31 dicembre 2021 a causa della nota pandemia in atto, richiede a tutti, specialmente a coloro che per varie ragioni si trovano a contatto con persone di diversa età e condizione di salute, l’adozione di comportamenti responsabili e generosi. D’altronde - sottolinea l’arcivescovo - la stessa Conferenza Episcopale Italiana, nella recente nota del primo ottobre, ribadiva: l’invito, soprattutto per coloro che a vario titolo sono coinvolti in attività pastorali caratterizzate da maggior rischio di contagio, di accedere, in mancanza di documentati impedimenti, alla vaccinazione quale concreto gesto e “atto di amore” verso il prossimo». Tuttavia, aggiunge monsignor Battaglia, «alcune persone, tra cui qualche ministro ordinato e qualche operatore pastorale, mi hanno manifestato la loro impossibilità fisica o morale a sottoporsi alla vaccinazione. Pertanto, tenuto conto di tutto ciò, chiedo a tutti coloro che intendono comunque svolgere il loro servizio a favore del Popolo di Dio, di sottoporsi al tampone rinofaringeo secondo le disposizioni delle autorità sanitarie al fine di accertare la loro negatività al Sars Cov 2»
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