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Busta paga, 540 euro in più anche per chi ha reddito alto. La rivoluzione di Draghi

Busta paga, 540 euro in più anche per chi ha reddito alto. La rivoluzione di Draghi

Sembra ufficiale: un emendamento deciderà cosa fare di otto miliardi di euro. Ovvero, si tratta della stanziata nella Legge di Bilancio per il taglio dell’Irpef e dell’Irap annunciato dal governo Draghi. La norma, come riporta Open,  nelle intenzioni dell’esecutivo, si dovrebbe scrivere in Parlamento e d’intesa con le parti sociali.

 

Due i fini da raggiungere: e: «ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive» e «ridurre l’aliquota dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive», cioè l’Irap. In ballo ci sono cinque punti di cuneo fiscale e un taglio che il governo vorrebbe concentrato sulle aliquote centrali. In particolare si pensa a un taglio dell’aliquota sullo scaglione sopra i 28 mila e fino ai 55 mila euro. Ovvero, secondo i redditi dichiarati nel 2020, una platea di 5,4 milioni di lavori dipendenti. Non verranno invece toccati i contributi, come chiedeva Confindustria.

 

 

Le aliquote

Nel dettaglio, secondo le simulazioni, nulla però verrebbe in tasca a chi si trova a guadagnare meno. Se invece si allargasse il taglio all’intera platea di chi guadagna a partire da 29 mila euro il costo dell’intervento arriverebbe a 5 miliardi. Ma questa cifra serve invece per mantenere il taglio del cuneo varato dai governi Conte e Renzi. E quindi i tre miliardi che avanzano dovrebbero bastare per tagliare sia l’Irap e che l’Irpef. Questa riforma fa cadere le ipotesi sul “sistema tedesco” proposte nei mesi precedenti da alcuni partiti della maggioranza. Nel calcolo della riduzione del peso del fisco il governo infila anche la cancellazione dell’aggio per 990 milioni, il rinvio di sugar e plastic tax, l’Iva al 10% per la tampon tax, gli incentivi per la casa e per le imprese e i 2 miliardi contro il caro-bollette, che serviranno però solo per il primo trimestre e potrebbero tradursi in una riduzione delle aliquote Iva. In tutto si contano 12 miliardi di taglio di tasse nel 2022.

                    

 

Decreto fisco, bozza: addio addizionale Irpef, arriva sovraimposta

 

 

Addio addizionale Irpef, arriva la sovraimposta. A prevederlo la delega fiscale. Il Governo è delegato ad attuare, si legge nel testo, "una revisione delle addizionali comunali e regionali all’Irpef secondo i seguenti criteri e principi direttivi: prevedere la sostituzione dell’addizionale regionale all’Irpef con una sovraimposta sull’Irpef la cui aliquota di base può essere aumentata o diminuita dalle regioni entro limiti prefissati.

 

La sostituzione deve garantire che con l’applicazione della nuova aliquota di base della sovraimposta le regioni nel loro complesso ottengano lo stesso gettito che avrebbero acquisito applicando l’aliquota di base dell’addizionale regionale all’Irpef stabilita dalla legge statale".

 

 

 

 

Il governo deve inoltre "prevedere per le regioni sottoposte a piani di rientro per disavanzi sanitari che, in base alla legislazione vigente, comportano l’automatica applicazione di aliquote dell’addizionale all’Irpef maggiori di quelle minime, un incremento obbligatorio della sovraimposta calcolato in modo da garantire lo stesso gettito attualmente ricavato dall’applicazione delle aliquote delle addizionali regionali all’Irpef maggiorate nella misura obbligatoria", nonché "prevedere per i comuni che la facoltà di applicare un’addizionale all’Irpef sia sostituita dalla facoltà di applicare una sovraimposta sull’Irpef.

I limiti di manovrabilità della sovraimposta comunale sull’Irpef sono determinati in modo da garantire ai comuni nel loro complesso un gettito corrispondente a quello attualmente generato dall’applicazione dell’aliquota media dell’addizionale all’Irpef".

 

 

 

 

 

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