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07 Aprile 2015 - 11:48
La decione su ricorso di un 62enne, vittima di percosse
La Corte europea dei Diritti dell'Uomo ha condannato l'Italia per tortura per l'irruzione delle forze dell'ordine alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001. La Corte europea dei Diritti dell'Uomo ha stabilito all'unanimità che i maltrattamenti subiti dalle persone presenti nella scuola Diaz di Genova da parte delle forze dell'ordine "devono essere qualificati come 'tortura'", ai sensi dell'articolo 3 della Convenzione dei Diritti dell'Uomo. La decisione è nata dal ricorso presentato da Arnaldo Cestaro, 62enne all'epoca dei fatti, presente nella scuola al momento dell'irruzione della polizia e vittima di percosse che gli procurarono fratture multiple. Secondo la Corte di Strasburgo, la mancata identificazione degli autori materiali dei maltrattamenti dipende "in parte dalla difficoltà oggettiva della procura a procedere a identificazioni certe, ma al tempo stesso dalla mancanza di cooperazione da parte della polizia". Ma, secondo la Corte, il diritto penale italiano è anche "inadeguato e privo di disincentivi in grado di prevenire efficacemente il ripetersi di possibili violenze da parte della polizia". ''Che tristezza, deve essere una "entità esterna" come la Corte di Strasburgo a spiegarci che a #Diaz e #Bolzaneto ci fu tortura'' ha commentato su Twitter Daniele Vicari, regista del film 'Diaz - Don't Clean Up This Blood'.
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