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19 Novembre 2021 - 07:00
La Campania si prepara ad affrontare un aumento del 20% degli infetti
NAPOLI. D’accordo, la circolazione del virus sta avendo un impatto ospedaliero contenuto grazie ai vaccini. Ma se i contagi continueranno a salire al ritmo delle ultime tre settimane sarà inevitabile che i ricoveri aumentino. Soprattutto quelli in area medica, cioè i meno gravi. Ed è su questo scenario che in Campania autorità sanitarie e politiche stanno ragionando per non farsi trovare impreparati qualora il quadro dovesse ulteriormente peggiorare. Per questo la Regione sta preparando un piano B, con l’obiettivo di tornare ad aumentare la disponibilità di posti letto Covid nei nosocomi di tutta la regione.
IL PIANO B SUI POSTI LETTO. Lo scenario sul quale il governatore Vincenzo De Luca ha chiesto di ragionare a tutti i direttori delle Asl, prevede la preparazione dei posti letto in vista di un aumento del 20% dei contagi: è un piano B dopo il quale «c’è un piano C e poi l’emergenza assoluta», sintetizza un De Luca che non nasconde tutta la sua preoccupazione per quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane. Per ora le terapie intensive sono «sotto controllo», ma «cominciamo a registrare ingressi nei reparti ordinari che devono preoccuparci». Per ora è soprattutto questo tipo di posti letto che si punta ad aumentare. «Per quanto riguarda l’Ospedale del Mare - fa il punto De Luca - è ancora attivo il Covid Residence, con 50 posti letto liberi. Quindi, ad oggi, sinceramente non abbiamo emergenze, però dobbiamo sapere che tra due settimane arriveremo dove sono arrivati altri Paesi d’Europa, è inevitabile». Altrettanto inevitabile che, se si riempiono gli ospedali, «gli altri pazienti non avranno le cure necessarie». Questo, taglia corto De Luca, «è un delitto che deve essere fatto pesare sulle spalle dei no vax. Con loro non ho più voglia di parlare».
PREOCCUPAZIONE PER LE SCUOLE. Numeri alla mano il governatore esprime tutta la sua preoccupazione per la situazione delle scuole. «Gli ultimi dati - spiega De Luca - vedono la triplicazione del contagio sotto i 15 anni e in particolare nella fascia di età 11-15. Un problema delicato e se non stiamo attenti rischiamo di dover richiudere tutto». «IL GOVERNO SBAGLIA A RINVIARE LA TERZA DOSE». Ecco perché De Luca torna a ribadire che «il Governo sbaglia a rinviare all’inizio di dicembre per la terza dose, dobbiamo lavorare da subito, senza perdere un minuto di tempo, per completare la vaccinazione». Il presidente della Campania non ha dubbi: bisogna fare la terza dose del vaccino a tutti e subito: «Una volta passati i sei mesi bisogna fare la terza dose se vogliamo evitare di chiudere l’Italia e richiudere le scuole. Siamo a un passo da questa prospettiva», aggiunge il governatore, ricordando che in Campania «stiamo registrando una serie di focolai». LA CIRCOLARE DI FIGLIUOLO. E in serata il Governo gli dà ragione: il commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo, in una nuova circolare, annuncia che da lunedì si partirà con la terza dose anche per la fascia d’età 40-59 anni. Dunque non bisognerà più aspettare gli inizi di dicembre. Le Regioni potranno infatti «anticipare al prossimo 22 novembre l’avvio della somministrazione della dose booster in favore di soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni, purché siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione». Per De Luca un’indubbia vittoria politica. Dopo aver sottolineato che «i bambini non vaccinati sono vettori formidabili di trasmissione del contagio», il governatore ribadisce quindi che «nell’immediato dobbiamo completare la terza dose per la popolazione scolastica».
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