Tutte le novità
07 Febbraio 2022 - 11:07
La pensione, anche per il 2022, continuerà ad arrivare entro il primo del mese, a meno che non si tratti di una giornata non bancabile (cioè una domenica o una festività). A fare eccezione è solo gennaio. Dal 2018, infatti, il pagamento delle pensioni nel primo giorno bancabile del mese è diventato strutturale: grazie a questa disposizione, la liquidazione delle prestazioni riconosciute dall’Inps è stata armonizzata in modo permanente. A gennaio il pagamento viene invece eseguito il secondo giorno bancabile.
Va ricordato che non è prevista la periodicità mensile nell’accredito delle pensioni, relativamente alle prestazioni di importo mensile fino al 2% del trattamento minimo (pari a 523,83 euro mensili per il 2022): in questo caso, i pagamenti sono effettuati in rate annuali anticipate. Gli accrediti di importo mensile eccedente il 2% e fino al 15% del trattamento minimo sono effettuati in rate semestrali anticipate.
Per tutta la durata del periodo di emergenza dovuto all’epidemia di Covid 19, poi, è previsto un anticipo straordinario nel pagamento delle pensioni: i trattamenti sono liquidati in date diverse sulla base del cognome del pensionato, per evitare affollamenti. L’anticipo della pensione riguarda esclusivamente quei pensionati che hanno scelto come metodo di pagamento il ritiro in contanti presso uno degli uffici di Poste italiane, nonché coloro che hanno scelto l’accredito del trattamento sul libretto di risparmio, sulla carta Postepay Evolution o sul Conto BancoPosta.
Pensioni: è ufficiale, aumenti fino a 700 euro
Le pensioni aumentano fino a 700 euro nel 2022 a seconda del reddito. Ebbene, sembra proprio che le entrate mensili dei vari pensionati aumenteranno nel corso del 2022 per ben due motivi.
Innanzitutto per via della rivalutazione che è legata all’inflazione e poi la decurtazione dell’Irpef che è stata già decisa dal governo Draghi.
Previsti aumenti per tutti, con interventi più o meno esosti, a seconda ovviamente del reddito.
Sicuramente questo aumento è previsto sulla base della rivalutazione degli importi dei trattamenti pensionistici che devono necessariamente essere adeguati al costo della vita.
Nel nuovo anno pare che le pensioni cresceranno dell’1,7% per via dell’aumento dell’inflazione.
Pensioni nel 2022: aumenti grazie al taglio Irpef
Il decreto ministeriale dello scorso 17 novembre ha stablito una perequazione automatica che porterà una rivalutazione dell’1,7% sulle pensioni, proprio sulla base di quanto previsto dall’Inps.
“Al fine di assicurare il rinnovo delle pensioni in tempo utile per l’anno 2022 e rendere possibile la prima liquidazione delle pensioni con decorrenza gennaio 2022 l’Istituto ha utilizzato l’indice di perequazione disponibile al 15 ottobre 2021, come elaborato dal competente Coordinamento generale statistico attuariale, pari all’1,6%.
Nel corso del primo trimestre dell’anno 2022 verrà effettuata l’elaborazione per la corresponsione delle differenze di perequazione, ove spettanti“.
E’ questo quanto si legge nello specifico in una nota che è stata pubblicata sul sito dell’Istituto di previdenza sociale.
Questo decreto prevede comunque un trattamento minimo Inps con un passaggio da 515,58 euro mensili a 523,83 euro.
RIguardo l’assegno sociale, questo passerà da 460,28 euro fino a 467,65 euro. Previsto anche un adeguamento al 100% per gli assegni fino a quattro volte il minimo e dunque fino a 2.062 euro.
Per gli assegni tra quattro e cinque volte il minimo parla di un aumento del 90%. A far crescere le pensioni, fino a 700 euro anche il taglio dell’Irpef.
Questo riguarderà non solo i lavoratori dipendenti, ma anche gli autonomi. Ci sarà quindi un aumento medio di 178 euro con differenze in base al reddito annuo.
Pensioni anticipate per le donne
Altra buona notizia è quella della conferma di Opzione Donna che è arrivata dopo mesi di incertezze e discussioni, che hanno visto come protagonisti sia il Governo che i sindacati.
L’Opzione, spesso criticata per la sua onerosità, tanto per lo stato quando per le donne che accedono alle pensioni utilizzando questo metodo, consentirà comunque, per tutto l’anno 2022, l’accesso alle pensioni a 58 anni di età (59 solo per le lavoratrici autonome) e con 35 anni di contributi.
Come nel caso di Quota 102, comunque, anche Opzione Donna sembra destinata ad una conferma temporanea, per il solo 2022.
Entro la primavera, in effetti, si attende la già prevista Riforma Pensioni 2022, che riformerà tutto il sistema pensionistico italiano.
E, dato che l’Opzione non gode di molti favori, soprattutto perché molto onerosa per le casse statali italiane, molto probabilmente si tratta di una delle forme di pensionamento anticipato che non vedranno alcun seguito oltre il 2022.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo