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Nuovo Dpcm in arrivo: stop alle mascherine al chiuso a fine marzo

Nuovo Dpcm in arrivo: stop alle mascherine al chiuso a fine marzo

Ciao ciao mascherine al chiuso addio dal 31 marzo?In effetti non vi è alcun automatismo che possa definire da ora la decadenza dell'obbligo dell'uso delle mascherine a partire dal primo aprile, ovvero successivamente alla eventuale fine dello stato di emergenza. Tutto dipenderà dall'andamento del quadro epidemiologico. È l'ultima novità che si apprende da fonti qualificate di governo che ipotizzano l'utilizzo dei dispositivi di protezione anche dopo il 31 marzo.

Insomma ciò che dicel’'ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza, è che viene eliminata la necessità di indossare le mascherine all’aperto già da venerdì, ma pone come limite al chiuso proprio l’ultimo giorno del prossimo mese. Secondo l'ordinanza dal primo aprile scade l’imposizione dei dispositivi di protezione all’interno di un bar, di un cinema o della metropolitana. Con lo stato di emergenza che finisce il 31 marzo l’ordinanza non può andare oltre e si rinvia dunque la decisione con una nuova valutazione tra un mese e mezzo. Ma ci sono tre scenari: proroga generale di obbligo di mascherina per tutte le attività al chiuso, obbligo di mascherina solo per alcuni luoghi a rischio (ad esempio bus e metro), stop definitivo.
iportato tutto in mente: il dolore della perdita di Phoenix. È come se stesse succedendo di nuovo.”

 

Covid oggi Italia: da mascherine a riaperture e Green pass, le novità

 

Mascherine all'aperto ma anche al chiuso, riaperture, stato emergenza, Green pass. Alcune misure per contenere la pandemia covid in Italia sono già state allentate, come è avvenuto nella scuola, o sono in procinto di essere alleggerite, come l'uso delle mascherine. Altre altre restrizioni invece devono ancora entrare stanno in vigore, come l'obbligo di Green pass rafforzato o Super green pass per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età.

 

Mascherine all'aperto e al chiuso, quando c'è obbligo e cosa cambia da 11 febbraio

Covid oggi Italia, da obbligo vaccinale a mascherine all'aperto: cosa cambia

Mascherine all'aperto e al chiuso e stato emergenza

Stop all'obbligo delle mascherine all'aperto da venerdì 11 febbraio ma bisogna comunque portarle sempre con sé. Le mascherine restano obbligatorie al chiuso fino al 31 marzo e all'aperto in caso di assembramenti. E' quanto prevede l'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Si attendono invece decisioni riguardo allo stato d'emergenza in scadenza il 31 marzo. "L'obiettivo del governo è che non venga prorogato dopo il 31 marzo e confido che ci siano le condizioni per non prorogarlo", ha affermato qualche giorno fa il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

Nell'ordinanza del ministro della Salute si legge che "fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private". E viene specificato inoltre che l'obbligo "non sussiste quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico". "Le disposizioni sull’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie - prosegue il documento - sono comunque derogabili esclusivamente in applicazione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico". Si precisa inoltre che l'uso della mascherina "integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio".

Obbligatorio, fino al 31 marzo, portare sempre con sé la mascherina e indossarla anche all'aperto in caso di assembramento, secondo quanto prevede l'ordinanza. "Fermo restando quanto diversamente previsto da specifiche norme di legge o da appositi protocolli sanitari o linee guida, nei luoghi all'aperto - si legge nel documento - è fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti".

Durante l'attività sportiva non è obbligatorio indossare le mascherine di protezione anti-Covid, sottolinea l'ordinanza firmata dal ministro della Salute. Il provvedimento ricorda anche che "non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo"

Green pass e obbligo vaccinale

Quanto al Green pass, Costa ha indicato una possibile data di progressivo allentamento a partire dalla seconda metà di marzo. "Faccio un ragionamento semplice e di buon senso", ha spiegato: "Il Green pass è stato molto utile per incentivare la vaccinazione e allora dobbiamo tenere presente che è fondamentale somministrare la terza dose perché è quella che ci protegge maggiormente dalle conseguenze gravi dalla malattia. E allora - ha detto Costa - se consideriamo che nel nostro Paese circa 48 milioni di cittadini sono vaccinati e 35 milioni hanno ricevuto la dose booster, significa che abbiamo circa 13 milioni di dosi da somministrare". "Se procediamo con questo ritmo - ha sottolineato - è facile pensare che per metà marzo avremo completato la dose booster a 48 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e, così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni, con la solita gradualità inizieremo un allentamento delle misure".

"Se alla fine di marzo avremo raggiunto il 95% o più della popolazione italiana che sarà protetta (vaccinati più guariti) dalle conseguenze gravi del Covid, si potrà ripensare o eliminare il Green pass lasciandolo solo per alcune situazioni specifiche (aerei, ospedali, Rsa, eccetera)", ha detto dal canto suo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova.

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