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15 Febbraio 2022 - 07:00
NAPOLI. Scatta oggi l’obbligo di Green pass rafforzato per gli over 50 che devono recarsi al lavoro, sia nel settore pubblico che privato: non sarà più valido il tampone, occorrerà essere vaccinati o guariti dal Sars-Cov-2 mentre è possibile l’esenzione, certificata da un medico, per comprovate controindicazioni cliniche. Chi verrà trovato sul posto di lavoro sprovvisto rischia una multa dai 600 ai 1.500 euro. E possono scattare sanzioni, se la mancanza si prolunga per oltre 4 giorni, fino alla sospensione dal servizio e dallo stipendio. Sanzioni anche per il datore di lavoro che non controlla: da 400 fino a mille euro. In Campania, gli over 50 non vaccinati al momento sono 163.227: dato quale bisogna scremare chi non è più in età lavorativa e chi non ha ricevuto il vaccino per comprovate controindicazioni cliniche. Ma il numero verosimile di quelli a “rischio” potrebbe avvicinarsi quasi a 100mila. A Napoli, invece, il numero dei vaccinabili over 50 che non si sono sottoposti all’inoculazione è di poco più di 63mila: stimando un’età lavorativa che comprende anche parte della fascia 60-69 anni, quelli a rischio sarebbero circa 34mila. In Campania, secondo la Cgil, le criticità sono soprattutto nella sanità pubblica. Al Cardarelli di Napoli, ci sarebbero una cinquantina tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari nella fascia di obbligatorietà che ancora non si sono sottoposti alla vaccinazionne. La conseguenza, secondo quanto riferito dalla direzione sanitaria alle organizzazioni sindacali, è che si stanno registrando molti casi di lavoratori e lavoratrici che, per sfuggire all’obbligo di legge, stanno inviando certificati di malattia. All’Asl Napoli 1 sarebbero almeno un centinaio gli operatori sanitari e socio-sanitari sprovvisti di copertura vaccinale. Nessun caso, invece, ci sarebbe nelle Asl Napoli 2 e Napoli 3 dove, nel corso dell’ultima ondata, la dirigenza aziendale è riuscita a vaccinare i lavoratori e le lavoratrici scettici. Nella sanità privata, invece, eccezion fatta per due casi all’interno di strutture dell’area metropolitana di Napoli, non si registrano casi in regione. Nessuna segnalazione, al momento, arriva dal settore dei trasporti, così come in quello del commercio e dei servizi e nel settore metalmeccanico. «Come Cgil - dice il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci - abbiamo chiesto l’obbligo vaccinale per tutti, non solo sui luoghi di lavoro, perché era evidente che saremmo arrivati al 15 febbraio con grandi contraddizioni e problemi di difficile soluzione. Ora il ritardo del Governo rischia di generare incomprensioni e problemi gestionali».
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