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Curve tutte in calo, ma ancora 201 morti

Curve tutte in calo, ma ancora 201 morti

Campania terza in Italia per nuovi contagiati, ma i ricoveri continuano a scendere

ROMA. La discesa della curva dell’epidemia di Covid-19 comincia a mostrare segni di frenata sia nei contagi, sia nei ricoveri nelle terapie intensive, e in generale i numeri sono ancora alti, con 201 decessi nell’ultima giornata. Frena anche la discesa dell’indice di contagio Rt, secondo i calcoli dei siti che lo controllano costantemente, ma il fatto incoraggiante è che il valore resta comunque al di sotto di 1. Sono segnali che gli esperti stanno osservando, ma al momento prevalgono gli spiragli positivi sull’andamento dell’epidemia in Italia. Certamente serve ancora prudenza perché «la diffusione di eventuali varianti della Omicron e l’intensità dell’ultima parte della stagione invernale giocheranno un ruolo fondamentale, specialmente ora che da dieci giorni è decaduto l’obbligo della mascherina all’aperto», osserva il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Picone”, del Cnr). L’esperto fa notare, inoltre, che nella maggior parte delle province si assiste a una fase di discesa frenata, mentre a livello nazionale, la curva dei test molecolari si appiattisce. La cautela è d’obbligo anche per il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook “Coronavirus-Dati e analisi scientifiche”, soprattutto «in vista della decisione di dismettere le mascherine nei luoghi chiusi e di aumentare la capienza in alcuni spazi, come stadi, teatri e cinema».

Per Sestili, il dato settimanale indica che i casi positivi hanno registrato un calo del 19%, i ricoveri nei reparti ordinari sono scesi del 18% e quelli nelle terapie intensive del 22%, i decessi sono stati il 12% in meno. È interessante, osserva, che «le regioni del Nord siano anche quelle con l’incidenza più bassa. Per la prima volta in questi due anni di Covid19, vediamo la mappa dell’epidemia rovesciarsi perché in questo momento il virus sta circolando più al Sud che al Nord». I dati del ministero della Salute indicano che i nuovi casi sono stati 24.408, contro i 42.081 del giorno prima, rilevati con 231.766 test, fra tamponi molecolari e antigenici rapidi, contro i 372.776 delle 24 ore precedenti. Di conseguenza, il tasso di positività risulta ridotto dall’11,3% al 10,5%: un valore sostanzialmente stabile negli ultimi giorni. I ricoveri nelle terapie intensive continuano a mantenersi al di sotto di mille, con un totale di 928, ossia 6 in meno in un giorno nel saldo tra entrate e uscite, e gli ingressi giornalieri sono stati 55. Nei reparti ordinari i ricoverati sono 13.375, ossia 91 in più in 24 ore.

L’andamento in Campania è simile: il bollettino di ieri indicava 2.320 nuovi casi su 19.880 tamponi. Sono 21 i decessi di cui 14 nelle ultime 48 ore, 7 in precedenza, ma registrati ieri. Sono 55 i posti letto di terapia intensiva occupati (812 il totale dei disponibili); 984 i posti letto di degenza occupati (3.160 il totale dei disponibili) A proposito dei ricoveri, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) osserva che, dopo la discesa dei giorni scorsi, quelli per Covid-19 nelle terapie intensive e nei reparti ordinari sono fermi, rispettivamente, al 10% e al 20%. A superare la soglia nazionale del 10% dei posti letto in intensiva sono Lazio (16%), Calabria e Sardegna (13%), Liguria, Marche, Sicilia e Valle d’Aosta (12%), EmiliaRomagna, Friuli Venezia Giulia e Puglia (11%). I decessi segnalati dal ministero della Salute sono stati 201, contro i 141 del giorno prima. Per quanto riguarda l’incremento quotidiano dei casi nelle regioni, i valori maggiori si rilevano in Lazio (3.121), Toscana (2.466),Campania (2.320), Emilia Romagna (2.111), Piemonte (2.047), Lombardia (1.804), Veneto (1.800).

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