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Covid Italia, Inail: a gennaio 2022 boom di contagi sul lavoro

Covid Italia, Inail: a gennaio 2022 boom di contagi sul lavoro

Come evidenziato dal 24esimo report della Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, pubblicato oggi insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento regionali, le 16.779 infezioni di origine professionale segnalate in gennaio rappresentano il dato più alto registrato dal 2020. Gennaio 2022 infatti si colloca, per numero di contagi denunciati, dopo novembre, marzo, dicembre, ottobre e aprile del 2020 e prima di tutti i mesi del 2021.

In totale, da inizio pandemia, le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 pervenute all’Inail sono 211.390, pari a oltre un sesto del totale degli infortuni denunciati da gennaio 2020 e all’1,9% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla stessa data. Il 2020, con 148.565 casi, raccoglie il 70,3% di tutte le infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto fino al 31 gennaio 2022, con il mese di novembre al primo posto con 40.701 denunce, seguito da marzo con 28.691. Il 2021, con 46.046 contagi denunciati, pesa invece per il 21,8% sul totale.

Secondo i dati Inail, i contagi Covid sul lavoro con esito mortale alla data dello scorso 31 gennaio sono 823, pari a un quarto del totale dei decessi denunciati da gennaio 2020, con un’incidenza dello 0,6% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dall’Iss alla stessa data. Rispetto agli 811 casi mortali registrati dal monitoraggio del 31 dicembre 2021, i decessi sono 12 in più, tutti riconducibili ai mesi precedenti (nove avvenuti nel 2021 e tre nel 2020). Salvo consolidamenti (denunce tardive) rilevabili nei prossimi monitoraggi, infatti, al momento il mese di gennaio 2022 non presenta denunce di infortuni mortali da contagio.

DONNE PIÙ CONTAGIATE SUL LAVORO

La maggioranza delle infezioni da Covid di origine professionale riguarda le donne. La quota delle lavoratrici contagiate sul totale dei casi denunciati, infatti, è pari al 68,3%. La componente femminile supera quella maschile in tutte le regioni, a eccezione della Sicilia e della Campania, dove l’incidenza delle donne sul totale delle infezioni segnalate all’Inail è, rispettivamente, del 46,7% e del 44,9%.

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