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28 Febbraio 2022 - 07:00
È GUERRA Gli Usa: pericolo escalation, pronti a difendere gli alleati. Oggi colloqui Russia-Ucraina al confine bielorusso Mosca allerta le difese atomiche e minaccia l’Europa. Prima svolta per i negoziati
ROMA. È la parola che nessuno avrebbe voluto sentire. Una parola terrorizzante che arriva dritta dritta dal dizionario della guerra fredda: «Nucleare». È la risposta più temuta e a metterla in campo è Vladimir Putin (nella foto). È più o meno l’ora di pranzo della prima domenica di guerra quando le agenzie internazionali batto la notizia che il presidente russo ha annunciato che la Russia ha dichiarato l’allerta del sistema di difesa nucleare. REAZIONE ALL’ISOLAMENTO ECONOMICO. Una mossa, quella di Mosca, che rappresenta chiaramente la reazione all’isolamento a livello economico e finanziario che si sta venendo a creare. Putin definisce «illegittime» tutte le sanzioni prese da Usa e Ue contro di lui e risponde con la minaccia nucleare all’accerchiamento economico. E ora anche dall’altra parte, e cioè soprattutto in Europa, si dovrà aumentare il livello di allerta. Anche perché parliamo di un Paese, la Russia, che possiede un arsenale di circa 4.500 testate nucleari, oltre ad altre 1.500 che sono però già smantellate o in via di smantellamento. IL PENTAGONO: ESCALATION PERICOLOSA. Putin «fabbrica minacce» replica la Casa Bianca, mentre il presidente Joe Biden crolla sempre di più nei sondaggi e Washington denuncia un’escalation «inaccettabile». «Questa guerra è responsabilità di Putin», attacca il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, che criticala «retorica aggressiva». Il Pentagono, che parla di «un’escalation che può rendere le cose molto più pericolose», assicura che gli Usa «possono difendersi e difendere gli alleati». SPIRAGLIO PER LE TRATTATIVE. Eppure, proprio nellagiornata in cui la Russia alza al massimo la tensione e mentre sul terreno si continua a combattere, per la prima volta si apre un piccolo, timido spiraglio di luce a favore dei negoziati per arrivare almeno ad una tregua: una delegazione di Kiev oggi si incontrerà con quella russa vicino al confine bielorusso, dove passa il fiume Pripyat, nei pressi di Chernobyl. ZELENSKY: È GENOCIDIO. Sulle prime, il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, aveva rifiutato il colloquio, ma alla fine ha accettato dopo aver ricevuto anche dal presidente bielorusso Lukashenko precise garanzie sulla sicurezza per la delegazione: «Sono scettico, ma proviamo». Il leader ucraino ha poi accusato i russi di stare facendo «un genocidio del mio popolo». «L’ALLERTA NUCLEARE PRESSIONE CONTRO DI NOI». L’allerta nucleare di Mosca è un modo per «mettere pressione» alla delegazione ucraina, spiega il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, che aggiunge: «Se Putin usa le armi contro di noi sarà una catastrofe per il mondo». Intanto, Mosca accusa: gli ucraini fanno «uso massiccio di munizioni caricate al fosforo» fuori Kiev. L’ONU: INCONCEPIBILE. E se il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, spiega che «la sola idea di un conflitto nucleare è semplicemente inconcepibile», c’è chi invita a non sottovalutare le minacce di Putin. Come il generale Leonardo Tricarico, già capo di Stato maggiore dell’aeronautica militare, che avverte: il rischio nucleare «esiste» perché Putin ha dimostrato di essere una persona «squilibrata». LA MINACCIA DI LUKASHENKO. Intanto il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, alleato di Putin, riferendo di una conversazione avuta su questo tema due giorni fa con il presidente francese Emmanuel Macron, ha avvertito che Minsk inviterà Mosca a schierare armi nucleari in Bielorussia se gli Usa o la Francia le schiereranno in Polonia o in Lituania. Con le sanzioni «la Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale», ha aggiunto ieri Lukashenko, spiegando che «dovremmo essere molto riservati e stare alla larga da essa. Perché la guerra nucleare è la fine di tutto».
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