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Scatta il piano per i profughi

Scatta il piano per i profughi

Vertice in Prefettura: stabilita la divisione nei centri di accoglienza regionali. Adesioni di tante associazioni

NAPOLI. Vertice in Prefettura, scatta il piano per l’accoglienza dei profughi a Napoli e nelle altre province della Campania. E oggi sarà attiva una cabina di regia, composta da rappresentanti di tutte le istituzioni interessate, finalizzata a definire un quadro complessivo delle informazioni utili alla gestione dell'emergenza per un’organizzazione unitaria degli interventi e per monitorare il fenomeno. Intorno al tavolo, presieduto dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba, tra gli altri l’assessore regionale alla all’Immigrazione Mario Morcone; il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi; il Console ucraino a Napoli, Maksym Kovalenko; i rappresentanti dell’Anci; delle forze dell’ordine e quelle armate e dei vigili del fuoco; delle Asl 1 Napoli Centro, 2 Nord e 3 Sud, nonché dei rappresentanti dei vescovi di Napoli e Pozzuoli. La Regione Campania ha messo a disposizione, quale hub di prima accoglienza, il Covid residence dell’Ospedale del Mare con 168 posti immediatamente fruibili dove, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche sociali, saranno effettuati screening completi per escludere contagi ce verificare la situazione sanitaria generale degli ospiti che saranno poi distribuiti in diverse strutture: tra queste, come ad esempio la struttura comunale di Marechiaro con 55 posti; i Centri di accoglienza straordinaria di Napoli, con 40; Benevento (30); Salerno (31); Caserta (50); Avellino (30); la Croce Rossa, che ha messo a disposizione 25 posti. In campo anche altre realtà, in primis la Casa di Tonia e la Fondazione Massimo Leone.

«La comunità ucraina nei nostri territori è composta da decine di migliaia di persone, quindi ci aspettiamo che, anche per i ricongiungimenti familiari, l’afflusso di profughi nel nostro territorio possa essere molto ampio. Di concerto con la Prefettura metteremo in campo tutte le iniziative possibili per garantire il massimo sostegno umanitario alla popolazione ucraina» dice Manfredi. «Prevediamo che Napoli rappresenti il luogo dove arriverà la maggior parte degli ucraini che vorranno arrivare in Campania - spiega - e come Comune noi lavoreremo a valle dell’arrivo delle persone dall’Ucraina. Abbiamo già aperto la struttura di Marechiaro, che garantirà una sessantina di posti subito disponibili, e insieme alla Caritas e alle organizzazioni laiche religiose presenti in città stiamo organizzando la sistemazione dei posti letto per donne e bambini e coloro che chiaramente richiedono una sistemazione al di là del ricongiungimento familiare.

È un lavoro che faremo di concerto con tutti i Comuni della Città metropolitana e di concerto con l’Anci, in maniera tale che ci sia una rete di accoglienza nell'area metropolitana di Napoli molto solida e robusta». Il tutto mentre l’amministrazione comunale lancia un form, disponibile sul sito istituzionale, rivolto ai cittadini napoletani per fornire aiuto e sostegni alla popolazione ucraina attraverso la donazione di generi alimentari, giocattoli. Il tutto mentre il governatore Vincenzo De Luca evidenzia che «abbiamo messo a disposizione un immobile di proprietà della Regione, il Covid Center della Asl Napoli 1 che adesso è vuoto, non ci sono più pazienti, per accogliere da subito i profughi in arrivo in Campania. Era un atto doveroso di solidarietà e di responsabilità nei confronti della popolazione ucraina. Mi auguro che si comprenda che oggi la priorità non è il regolamento di conti tra Russia e Ucraina ma la sopravvivenza di migliaia di donne, bambini e anziani che rischiano di essere massacrati se il conflitto dura nel tempo».

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