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Caro benzina, allarme in Campania

Caro benzina, allarme in Campania

Panico (Faib-Confesercenti): situazione insostenibile, i prezzi cambiano ogni giorno

NAPOLI. «La situazione dei carburanti sta diventando davvero insostenibile, un mese fa non ci si immaginava questa escalation. Arrivavamo già da un periodo di aumenti che erano nella normalità della cose, ma con l’avvento della guerra gli approvvigionamenti hanno cominciato a scarseggiare. Da parte del Governo il problema essenziale in questo momento è quello di un approccio per cercare di capire come intervenire».

A parlare è Antonio Panico (nella foto), vicepresidente della Faib-Confesercenti Campania, sigla che raccoglie i benzinai della regione. Una situazione che sta avendo enormi ricadute socio-economiche… «L’impatto è davvero forte sulle famiglie, con un incremento stimatoin proiezione intorno ai 1.750 euro annui. I prezzi medi sono di circa 2,29 euro per gasolio e 2,12 per la benzina, mentre resiste il gpl intorno ai 90 centesimi. Ma il problema più grande è l’impatto su trasporti e merci. Pochi giorni fa i pescherecci si sono fermati in diversi porti.

E molte sigle di autotrasportatori hanno annunciato che dal 19 marzo si arriverà al fermo degli automezzi se le cose non dovessero cambiare. Molte di queste società hanno contratti fatti nel 2021, quando i costi erano diversi». Il quadro non induce all’ottimismo nemmeno sul fronte dei benzinai… «Qui il problema è ambivalente. C’è un problema in termini di forniture, perché molti distributori hanno avuto difficoltà a reperire il carburante; poi c’è la questione del cambiamento giornaliero dei prezzi e il problema di riportarlo a prezzi di mercato giusti. Se parliamo dei gestori l’impatto è minore, nonostante loro abbiano un margine esiguo, dai due ai quattro centesimi al litro. Ma dove la crisi si scarica di più è sui proprietari delle pompe di benzina che non riescono a gestire una politica dei prezzi». Non mancano, però, anche le speculazioni… «Sicuramente, perché non si considera solo il listino ma vengono aggiunti dei costi a giornata

. La sensazione, al di là dei problemi di approvvigionamento, è che le compagnie petrolifere abbiano fatto cartello. Tutto è legato, come detto, a quello che deciderà il Governo. Sembra che per la prossima settimana si voglia fare un tavolo di confronto. Ci si riempie la bocca sulle accise, ma in questo momento si potrebbe vedere di reperire i fondi anche dall’aumento degli introiti dell’Iva. L’auspicio è che si trovi presto una soluzione perché la situazione così è difficilmente sostenibile».

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