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Busta paga, come cambia da questo mese

Busta paga, come cambia da questo mese

 

Come molti sapranno ci sono novità  fiscali e previdenziali introdotte dalla Legge di bilancio 2022, insieme all’introduzione dell’assegno unico e universale.

Tali elementi hanno cambiato la busta paga di milioni di cittadini italiani.

La notizia di tali modifiche relative ai cedolini dei lavoratori dipendenti è stata la piattaforma realizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale del personale e dei servizi del Ministero dell’Economia e delle Finanze per la gestione del personale della PA, vale a dire NoiPa.

 

Le principali novità 

 

Una delle principali novità introdotte dalla nuova Legge di bilancio che interesseranno la busta paga di milioni di cittadini italiani è sicuramente la riforma IRPEF che ha modificato le aliquote, passate da cinque a quattro.

 

Mentre l’aliquota del primo scaglione IRPEF (fino a 15 mila euro) è rimasta al 23%, le restanti sono state modificate nel seguente modo:

Novità dopo l'ultima legge di Bilancio  che ha modificato i requisiti per ottenere il bonus Renzi.

Però non è stato cambiato o l’importo del bonus, che resta di 100 euro al mese, ovvero 1.200 euro annui, ma ora a riceverlo saranno solo i lavoratori con redditi complessivi fino a 15mila euro.

 

 

 

Cosa cambia

 

Sono cambiate le buste paga dei lavoratori dipendenti, e nell’ambito della riforma delle aliquote IRPEF 2022.

 

L’ex bonus Renzi

 

Il credito IRPEF di 100 euro, l’ex bonus Renzi, continuerà ad essere riconosciuto ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 15.000 euro. A specifiche condizioni, resterà nelle buste paga dei titolari di reddito annuo non superiore a 28.000 euro.

 

Introdotto dalla Legge di Stabilità nel 2015, l’ex bonus Renzi, diventato trattamento integrativo per il taglio al cuneo fiscale da metà 2020, sarà assorbito dalle nuove e più corpose detrazioni IRPEF sui redditi da lavoro.

Si tratta di una modifica di cui si è a lungodiscusso negli ultimi anni, e che è rientrata tra le richieste principali avanzate nel corso delle audizioni sulla riforma fiscale.

 

La richiesta di abolire il bonus IRPEF

La richiesta di abolire il bonus IRPEF e prevedere un intervento più massiccio in materia di detrazioni si lega essenzialmente ad un’esigenza di semplificazione e ad una maggiore linearità del sistema.

 

A definire le regole del passaggio è il testo definitivo Legge di Bilancio 2022, che fissa le nuove aliquote IRPEF e ridisegna le regole sulle detrazioni fiscali sui redditi da lavoro.

 

 

 

 

 

 

 

Per quel che riguarda il bonus IRPEF, il comma 3 dell’articolo 1 della Manovra approvata ufficialmente il 30 dicembre 2020 riscrive le regole attualmente previste dal decreto legge n. 3 del 5 febbraio 2020, con il quale è stato disciplinato l’avvio del trattamento integrativo e dell’ulteriore detrazione fiscale per i redditi da lavoro dipendente.

 

 

 

 

 

Sarà abolita integralmente la detrazione aggiuntiva prevista fino al 31 dicembre 2021 in favore dei lavoratori con redditi superiori a 28.000 euro e fino al limite massimo di 40.000 euro annui.

 

Il bonus pari a 100 euro mensili, e quindi fino a 1.200 euro annui, continuerà ad essere riconosciuto anche a partire dal 1° gennaio 2022 esclusivamente in favore dei titolari di redditi non superiori a 15.000 euro.

 

 

 

 

 

 

 

A specifiche condizioni, ne avranno diritto anche i lavoratori con redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro annui.

 

Ad eccezione delle casistiche che previste dalla Legge di Bilancio 2022, per la generalità dei lavoratori dipendenti invece il bonus IRPEF sarà sostituito dalle nuove e più corpose detrazioni fiscali riconosciute sul reddito da lavoro, il cui importo massimo sarà pari a 3.100 euro, con un incremento di 65 euro per i contribuenti con redditi compresi tra i 25.000 e i 35.000 eur

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