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14 Marzo 2022 - 12:00
Tempi difficili per le tasche degli italiani. Ai rincari in bolletta si aggiungono altre ostilità: per i Bancomat non si preannunciano giorni facili.
Si prevedono, infatti, grossi problemi per il ritiro di contanti.
Come ben sappiamo negli ultimi mesi è stata introdotta una novità per quanto riguarda i prelievi al Bancomat.
Gli istituti di credito che offrono anche il servizio dell’home banking, hanno cambiato il sistema relativo ad alcuni servizi. E questa è una condizione che crea non pochi problemi a coloro che devono effettuare un prelievo dagli sportelli ATM.
Guai per il Bancomat
Tutto questo ha peso il via dopo che la Banca Centrale, ha messo in atto una strategia politica monetaria. Si tratta di un qualcosa che purtroppo ha visto i tassi di interesse in negativo. La prima mossa verso tale strada è fatta proprio dalla BCE, la banca che ha scelto una strategia politica il cui scopo è quello di riconsiderare i margini delle banche.
In poche parole si è potuto assistere ad una vera e propria lotta di rincari sul conto corrente in cui l’home banking occupa un posto molto importante e di rilievo. In base ad un’analisi, è possibile affermare che nel corso degli ultimi 10 anni sono stati eliminati circa 10.000 sportelli bancomat.
Stop prelievi ai bancomat: ecco cosa cambia
A partire dal primo luglio data non si potrà più prelevare presso gli sportelli bancomat. Ad essere interessati dal cambio di passo, però, non saranno tutti gli utenti.
Intanto, altri istituti bancari iniziano a spianare la strada a strumenti di credito sempre più virtuali, imponendo ai propri clienti una rivisitazione delle abitudini su prelievi e pagamenti.
Conto corrente: occhio allo stop dei prelievi bancomat
La notizia ormai è stata battuta da molte testate giornalistiche. A partire dal 1°luglio 2021 non si potrà prelevare più presso gli sportelli bancomat. Fortunatamente non tutti i correntisti d’Italia e i bancomat subiranno il duro colpo.
La decisione di bloccare i prelievi da bancomat è stata presa soltanto da uno specifico istituto di credito: ING Direct, la banca online di “Conto Arancio”, facente parte del Gruppo olandese ING.Alla base della decisione, che ha fatto storcere il naso alla maggior parte dei suoi correntisti, pare ci sia un cambio di strategia commerciale: l’esigenza di adeguarsi al contesto macroeconomico in costante evoluzione. Nulla di più. In un certo senso, la “lotta al contante” messa in atto dalla banca non dovrebbe stupire più di tanto: ING opera prevalentemente online e circa il 96% dei suoi utenti è digitale.
Per questo motivo, l’evoluzione tecnologica tende ad essere ancora di più mobile first mobile, adattandosi alle preferenze dei clienti.
Tuttavia, non è stata l’unica ad aver palesato in cambio di rotta. Già Fineco Bank aveva annunciato ai suoi correntisti la decisione di chiudere i conto correnti con depositi superiori alla cifra di 100.000 euro e in assenza di prodotti di finanziamento o finanziamento.
Dal 18 maggio 2021, infatti, scatta per la banca il diritto a rescindere il rapporto con il correntista qualora si presentassero tali condizioni.
Il fatto che per il momento soltanto ING abbia preso tale decisione non fa stare sereni i clienti delle altre banche. In fin dei conti, altri istituti di credito potrebbero seguire la scia del gruppo olandese, soprattutto dopo averne valutato eventuali benefici.
Quella che al momento potrebbe sembrare un paradosso potrebbe rivelarsi una mossa vincente e i risultati vanno valutati nel corso del tempo.
Ma non è tutto. Anche le filiali italiane del Gruppo si apprestano a chiudere i battenti allo stesso modo delle casse automatiche.
A chiudere saranno le filiali di molte città italiane: Genova, Mestre, Firenze, Catania, Bergamo, Verona, Trieste, Monza e Cagliari. Mentre soltanto la filiale di Torino rimarrà nell’attuale sede anche se la sua attività verrà modulata secondo i nuovi standard aziendali.
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