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Protesta dei tir, «Perdiamo 2mila euro al mese»

Protesta dei tir, «Perdiamo 2mila euro al mese»

Protesta dei tir, in Campania fermi 5mila mezzi. Rimossi i blocchi autostradali

NAPOLI. «Vediamo cosa dirà il Governo oggi, poi valuteremo se dar vita a nuove iniziative. Di sicuro con il gasolio a 2,50 euro al litro non si può andare avanti». È entrata in una modalità di attesa carica di tensione la protesta in Campania contro il caro carburante degli autotrasportatori aderenti all’associazione TrasportoUnito, che ieri hanno rimosso i blocchi che avevano posto in essere la notte precedente sui tratti casertani delle autostrade A1 nei pressi di Caserta Sud e Santa Maria Capua Vetere e A30 all’altezza di Nola, nel Napoletano, ma anche sulla 372 Telesina. PER ORA PROTESTA RIENTRATA.

La circolazione è ripresa regolarmente fin dalle primissime ore della mattina, anche se non era mai stata bloccata del tutto: i blocchi, infatti, sono stati parziali, con gli autotrasportatori che hanno lasciato libera una corsia; la protesta è poi rientrata con la mediazione delle forze dell’ordine.

LA TENSIONE RESTA ALTA.

Tuttavia, la tensione tra gli autotrasportatori resta alta. Sono circa 5mila i tir rimasti fermi ieri nei depositi in tutta la Campania, in attesa di capire che cosa verrà fuori dall’incontro in programma oggi a Roma con il viceministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova. Gli autotrasportatori aderenti al sindacato, nonostante lo stop della Commissione di garanzia sugli scioperi, hanno deciso comunque di non la vorare, sottolineando che non si tratta di uno sciopero, ma più semplicemente di un fermo inevitabile delle attività, dovuto al fatto che «con questi costi l’attività è diventata anti-economica, rischiamo di perdere fino a 2mila euro al mese», spiegano gli autotrasportatori, che continuano a chiedere innanzitutto il taglio di Iva e accise sul carburante.

CATURANO: LO DICE ANCHE IL GOVERNO CHE GLI AUMENTI SONO INGIUSTIFICATI.

«Non siamo dei folli, lo dice anche il Governo che i rincari del carburante sono ingiustificati. Per questo stiamo protestando», afferma Antimo Caturano, presidente campano dell’associazione di TrasportoUnito. Caturano spiega che «ad oggi i mezzi pesanti fermi in deposito in tutta la Campania sono circa 5mila; è una sorta di sciopero che proseguirà fino almeno alla riunione di oggi, poi valuteremo il da farsi, ma di certo è giusto protestare perché la situazione è insostenibile. Come si fa ad andare avanti con il gasolio a 2,50 euro al litro? Il Governo ha l’obbligo di intervenire anche perché metà del prezzo è generato fa accise e altre tasse». Adesso tutto dipenderà dall’esito del vertice di oggi al Ministero delle Infrastrutture. Il Governo sta lavoarndo al taglio del prezzo dei carburanti e sulla rateizzazione delle bololette: Secondo fonti di Palazzo Chigi sono allo studio «uno o più provvedimenti» per calmierare le spese di famiglie ed imprese

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