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Benzina, scongiurato lo stop dei tir

Benzina, scongiurato lo stop dei tir

Due decreti in pochi giorni, uno per arginare l’incremento dei prezzi l’altro per dare sostegni

ROMA. Raggiungono nuove vette i prezzi di benzina e diesel, tuttavia arriva anche il primo ribasso con l’Eni che taglia di 5 centesimi i prezzi raccomandati alla pompa. Nel frattempo al Tavolo sull’autotrasporto di ieri il Governo ha presentato la proposta di un Protocollo d’intesa alle Associazioni che, in attesa della sottoscrizione, «si sono impegnate a scongiurare il fermo nazionale» dei Tir, con proteste previste anche in Campania, chiaramente. Benzina e gasolio continuano a salire a valle dei rialzi della scorsa settimana, con picchi al servito negli impianti a marchio rispettivamente tra 2,248 e 2,404 euro al litro, secondo le rilevazioni di Quotidiano energia.

Il gasolio costa quindi più della benzina. I prezzi sfondano la soglia di 2 euro al litro anche nelle rilevazioni settimanali ufficiali del Mite. La verde al self service è arrivata la scorsa settimana a 2,185 euro e il gasolio a2,154 euro al litro. Un record che riguarda anche gli aumenti: in 7 giorni il rialzo per la benzina è stato di oltre 23 centesimi e per il diesel di 32,5 centesimi, «battendo» il precedente rialzo del 12 dicembre 2011 quando salirono rispettivamente di 9,7 cent e 13,2 centesimi per via dell’entrata in vigore del Salva Italia di Monti che alzò le accise, fa notare l’Unione nazionale consumatori. L’associazione calcola un aumento per la benzina pari all’11,8%, 11,57 euro per un pieno da 50 litri, 278 euro su base annua. Per il gasolio l’incremento è del 17,8%, 16,27 euro a rifornimento, 390 euro su base annua. E sul caro benzina il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, riferirà questa mattina in Senato.

Da più parti si chiede al governo un intervento sulle accise, Confcooperative sollecita anche un «credito di imposta del 30%» immediato sul gasolio. «Stiamo valutando il taglio delle accise che non è differibile a mio avviso», ha detto il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, annunciando che il decreto per ridurre il prezzo dei carburanti «sarà pronto sicuramente questa settimana». In sostanza il Governo prevede pacchetto di aiuti in due step: in settimana il decreto taglia-prezzi per arginare subito i maxi-rincari su benzina e bollette e nel giro, si spera, dei prossimi 10-15 giorni un secondo decreto con i sostegni diretti alle famiglie, e soprattutto alle imprese, strette tra caro-energia, caro-carburanti e caro-materie prime. Le riunioni si susseguono ininterrottamente dallo scorso weekend, perché l’imperativo per il premier Mario Draghi è fare presto, e dare ora un segnale ai cittadini e alle aziende in difficoltà. Ma bisogna fare i conti con le risorse, che restano poche, in attesa che dal Consiglio europeo del 24 e 25 marzo arrivi il via li bera a quella risposta al contraccolpo economico della crisi in Ucraina che i bilanci nazionali, ha detto più volte il premier, non sono in grado di affrontare. Una prima misura di ristoro per le imprese più esposte, a dire il vero, si starebbe cercando di introdurla già nel decreto che dovrebbe arrivare in Cdm giovedì, insieme alla nuova road map per accompagnare l’uscita dall’emergenza Covid. Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha chiesto con forza di dare subito ossigeno alle attività che altrimenti vedono a rischio la loro stessa sopravvivenza, e propone di rifinanziare con un miliardo il Fondo di garanzia per le Pmi e di creare un fondo ad hoc, con 800 milioni, per i ristori.

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