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Benzina giù di 25 centesimi

Benzina giù di 25 centesimi

Bollette a rate per le imprese, bonus sociale esteso. Prelievo del 10% sugli extraprofitti. Il Governo taglia il prezzo per un mese. A Napoli finalmente i primi controlli ai distributor

ROMA. Una giornata difficilissima per il Governo. Tutta giocata sul filo della ricerca di risorse per tagliare il prezzo del carburante. Alla fine, dopo una giornata tesissima, il decreto cambia in tarda serata e il taglio delle accise, inizialmente limitato a soli 10 centesimi al litro, viene portato a 25 per un mese. Mario Draghi (nella foto) vara il “tagliaprezzi” e mette in campo 4,4 miliardi contro il caro energia e l’impennata dei costi alla pompa.

VIA AI CONTROLLI ANTISPECULAZIONE. Un ruolo importante nell’impennata dei prezzi del carburante è giocato però anche dalla speculazione. Per questo partono finalmente i primi controlli a Napoli. Il comando provinciale della Guardia di Finanza ha iniziato ad effettuare controlli «a tappeto» su tutto il territorio partenopeo nel settore delle accise nei confronti degli operatori economici che svolgono attività commerciale nel comparto. Controllati gli automezzi adibiti al trasporto di prodotti petroliferi e i distributori. ARRIVA MISTER PREZZI. E contro le speculazioni con il decreto arriva “Mister prezzi”, garante per la trasparenza, che potrà richiedere alle imprese dati, notizie ed elementi specifici sulle motivazioni degli aumenti e, in caso di un mancato riscontro entro 10 giorni dalla richiesta, prevedere dalle multe che vanno dei 500 a 5.000 euro.

BOLLETTE IN 24 RATE ALLE IMPRESE. Ma nel decreto varato iri dal Governo non c’è solo il taglio del prezzo della benzina. Le imprese potranno rateizzare le bollette per i consumi di maggio e giugno per un numero massimo di 24 rate mensili, mentre la viceministra delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, spiega che «per l’autotrasporto sono stati stanziati 560 milioni di euro oltre le riduzioni accise e Iva previste sui prezzi carburanti».

ESTESO IL BONUS SOCIALE. Sarà esteso il bonus sociale, per arrivare a proteggere dai rincari di luce e gas circa 5,2 milioni di famiglie, contro i 4 attuali, attraverso l’aumento del tetto Isee sotto i 12mila euro. Rifinanziata anche la Cassa integrazione per le aziende in difficoltà. TASSATI GLI EXTRAPROFITTI. Sugli extra-profitti delle aziende energetiche ci sarà un prelievo straordinario del 10%. «Tassiamo una parte dei profitti in eccesso che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime, e redistribuiamo questi soldi alle imprese e alle famiglie in difficoltà», spiega il Draghi. Per il capo del Governo si tratta sì di un intervento «redistributivo ed equo» da un punto di vista di giustizia sociale, ma che permette anche «di evitare scostamenti di bilancio e di mantenere sotto controllo i conti pubblici». BONUS DA 200 EURO. Ci sarà poi la possibilità per le impresedi varare un bonus da massimo 200 euro di buoni carburante per i loro dipendenti che non saranno tassati, Un fondo ad hoc da 140 milioni viene creato per le imprese che operano nella pesca e nell’agricoltura. Avanti anche con il credito di imposta per energivori e gasivori e anche per le altre imprese attraverso la cessione del credito.

LA RICHIESTA D’AIUTO ALL’UE. Varato il decreto, però, Draghi intende arrivare a una risposta che sia europea e condivide la rotta con i primi ministri di Spagna, Portogallo e Grecia. Il premier guida il fronte dei Paesi del Mediterraneo: «Servono rispose europee» e servono in tempi «rapidi, immediati». Decisivo sarà il Consiglio europeo del 24 e 25 marzo. «Serve una risposta immediata e concreta sul prezzo dell’elettricità», puntiamo a «stabilire un prezzo europeo», insiste Draghi

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