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22 Marzo 2022 - 07:50
Taglio di 25 cent non ancora operativo. I benzinai campani minacciano lo sciopero
NAPOLI. Caro benzina, l’applicazione dello sconto di 25 centesimi sulle accise ancora non si vede. Chi si illudeva ieri di fare il pieno di benzina o gasolio in tempi brevi dovrà ricredersi e attendere ancora. Solo con la pubblicazione del decreto nella Gazzetta ufficiale - cosa ancora non avvenuta - si potranno riempire i serbatoi con lo “sconto”. RISCHIO INCOSTITUZIONALITÀ. Ad allungare i tempi pare siano state alcune osservazioni di Confindustria in merito al prelievo extraprofitti delle imprese energetiche, giudicato incostituzionale dall’associazione di viale dell’Astronomia: la norma -secondo l’associazione datoriale- non avrebbe specificato quali imprese andava a colpire. Ma perplessità vengono anche dai gestori degli impianti stradali. «Il concetto di riduzione del prezzo non significa propriamente una riduzione di accisa corrispondente ai 25 centesimi/litro», afferma la Figisc, la federazione dei gestori degli impianti stradali di Confcommercio, che aggiunge: «Se lo sconto è di 25 centesimi in tutto significa che questo è l’effetto di una riduzione dell’accisa e della corrispondente Iva al 22%. Se invece si tagliassero di 25 centesimi le accise vigenti ad essere si aggiungerebbe anche l’Iva con un effetto finale sul prezzo di 30,5 centesimi totali di riduzione».
«DECISIONE CHE SAPEVA DI BLUFF». Un provvedimento, quello del Governo, considerato confuso anche per la Faib: «C’era da aspettarselo, era una decisione che sapeva di bluff», dice Antonio Panico, vicepresidente campano della Federazione autonoma italiana benzinai di Confesercenti, che domani riunirà attorno a un tavolo le federazioni interessate non escludendo uno sciopero della categoria il prossimo 4 aprile. «Il provvedimento della settimana scorsa da subito ci è sembrato rispondesse solo in parte alle aspettative delle imprese, dei consumatori e delle stesse aree di servizio», spiega Panico.
L PROBLEMA DELLE SCORTE. Il leader regionale della Faib spiega che «da una prima lettura», il decreto «ci dà l’impressione che sia stato fatto per calmare un po’ le acque. Il problema poi non interessa solo i benzinai ma l’intera filiera, dal campo agli autotrasportatori fino alla tavola. Senza contare che molti autotrasportatori viaggiano ancora con il contratto di un anno fa e sono pertanto costretti a pagare nei fatti più degli altri. E poi che cosa accadrà alle scorte?» si chiede.
«RISCHIAMO UN AGGRAVIO DEI COSTI». Secondo la Faib, l’applicazione della norma - se non formulata con la previsione di una compensazione dell’accisa assolta - rischierebbe di gravare sui costi delle gestioni chiamate ad anticipare il taglio sul prodotto giacente in cisterna, andando incontro a perdite importanti che al momento non sarebbero in grado di affrontare. «I gestori - aggiunge Panico - hanno un margine fisso pro litro di 3,5 centesimi litro e in queste settimane sono stati esposti a forti esposizioni finanziarie per rifornire gli impianti e il taglio annunciato è sette volte il margine del gestore. È un’anticipazione che le gestioni non sono in grado di assicurare».
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