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25 Marzo 2022 - 15:19
E' stata ''una notte senza chiudere occhio'' quella appena trascorsa a Mykolaiv. Una notte di ''bombardamenti continui, di missili, boati fortissimi, non sapevo se scappare in cantina o meno''. Lo racconta all'Adnkronos il siciliano Salvatore Barone, da 17 anni in Ucraina e da 14 non più rientrato in Italia. Dall'inizio della guerra "resto sempre in casa, con mia moglie ucraina, mia figlia di 6 anni e mio figlio di 17. Vado solo a fare la spesa, di fronte a casa mia ci sono i due supermercati più grandi di Mykolaiv. L'altro giorno ho trovato tre cadaveri davanti a casa''.
Barone vive alla periferia di Mykolaiv, ''verso Kherson'', e in città le ''strade sono tutte transennate, piene di soldati e di posti di blocco''. Si continua a combattere, spiega, soprattutto verso Kherson dove ''i nostri sono a 30 chilometri di distanza, continuano a combattere, a resistere''. Tanto che ''il presidente Zelensky per decreto ha riconosciuto Mykolaiv come città eroica. Sì, ci sono 46 feriti ricoverati, qualche morto, ma la città resiste'', spiega Barone, originario di Niscemi.
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