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26 Marzo 2022 - 12:00
Da due anni a questa parte, per evitare assembramenti all’interno degli uffici postali, il pagamento delel pensioni è avvenuto in anticipo, secondo un calendario fatto in ordine alfabetico.
Per questo mese di aprile 2022, il pagamento avverà in anticipo ma potrebbe essere l’ultima volta. Non ci sono ancora certezze al riguardo e dovranno espimersi sicuramente la Protezione civile, l’Inps ed ovviamente anche le Poste.
Dunque, i pensionati che ritirano la propria pensione presso gli uffici postali, potranno farlo a partire dlala fine di marzo.
Aumento pensioni marzo 2022: ecco a quanto ammonta l’importo
Come abbiamo già avuto modo di anticipare, sembra che il pagamento delle pensioni di aprile 2022 potrebbe già partire alla fine di marzo.
Si è detto che potrebbe essere l’ultima volta per i pensionati, visto che il 31 marzo 2022 il governo farà decadere lo stato di emergenza e non sembra abbia intenzione di prorogarlo ancora.
Il fatto, quindi, che non ci sarà una proroga farà si che il pagamento delle pensioni di maggio non avverrà in anticipo, ma come prima, il primo giorno bancabile.
In attesa comunque di comunicazioni ufficiali e di ulteriori conferme, sembra che il calendario di aprile 2022 preveda l’inizio dei pagamenti fissato per il 25 marzo, con la fine fissata per giovedì 31 marzo.
Ecco il calendario
– Dalla A alla B a partire da venerdì 25 marzo
– dalla C alla D a partire da sabato 26 marzo
– dalla E alla K a partire da lunedì 28 marzo
– dalla L alla O a partire da martedì 29 marzo
– dalla P alla R a partire da mercoledì 30 marzo
– dalla S alla Z a partire da giovedì 31 marzo.
Secondo alcune indiscrezioni, il pagamento potrebbe addirittura partire dal 24 marzo. Potrebbe anche essere l’ultimo mese in cui gli over 75 possono ricevere la pensione direttamente a casa, facendo delega ai Carabinieri.
Chi riceverà una pensione più alta ad aprile
L'Ente di previdenza ha già annunciato l’aumento bis degli importi che interesseranno i pagamenti INPS delle pensioni di aprile 2022.
La riforma Fiscale ha portato ad una modifica degli scaglioni di reddito e alla riduzione delle aliquote IRPEF da 5 a 4. Come conseguenza cambia anche il prelievo fiscale.
Al momento, il 23% del prelievo è previsto per i redditi non superiori a 15.000 euro, il 25% per quelli oltre i 15.000 ma entro i 28.000 euro.
La percentuale aumenta a 35% per i redditi che oltrepassano i 28.000 euro ma non i 50.000, mentre il 43% del prelievo interessa i redditi superiori a 50.000 euro.
La sola perequazione comporta un aumento dei pagamenti INPS riferiti alle pensioni di aprile 2022 dell’1,7% (redditi bassi). Una percentuale questa corretta da un aggiornamento ISTAT sull’inflazione 2021.
Tirando le somme, lo 0,2% mancante verrà recuperato in questo mese. Ovviamente, l’aumento maggiore spetterà ai titolari di reddito alti.
Cosa cambia con il Bonus IRPEF
Novità dopo l'ultima legge di Bilancio che ha modificato i requisiti per ottenere il bonus Renzi.
Però non è stato cambiato o l’importo del bonus, che resta di 100 euro al mese, ovvero 1.200 euro annui, ma ora a riceverlo saranno solo i lavoratori con redditi complessivi fino a 15mila euro.
Sono cambiate le buste paga dei lavoratori dipendenti, e nell’ambito della riforma delle aliquote IRPEF 2022.
L’ex bonus Renzi
Il credito IRPEF di 100 euro, l’ex bonus Renzi, continuerà ad essere riconosciuto ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 15.000 euro. A specifiche condizioni, resterà nelle buste paga dei titolari di reddito annuo non superiore a 28.000 euro.
Introdotto dalla Legge di Stabilità nel 2015, l’ex bonus Renzi, diventato trattamento integrativo per il taglio al cuneo fiscale da metà 2020, sarà assorbito dalle nuove e più corpose detrazioni IRPEF sui redditi da lavoro.
Si tratta di una modifica di cui si è a lungodiscusso negli ultimi anni, e che è rientrata tra le richieste principali avanzate nel corso delle audizioni sulla riforma fiscale
La richiesta di abolire il bonus IRPEF e prevedere un intervento più massiccio in materia di detrazioni si lega essenzialmente ad un’esigenza di semplificazione e ad una maggiore linearità del sistema.
A definire le regole del passaggio è il testo definitivo Legge di Bilancio 2022, che fissa le nuove aliquote IRPEF e ridisegna le regole sulle detrazioni fiscali sui redditi da lavoro.
Per quel che riguarda il bonus IRPEF, il comma 3 dell’articolo 1 della Manovra approvata ufficialmente il 30 dicembre 2020 riscrive le regole attualmente previste dal decreto legge n. 3 del 5 febbraio 2020, con il quale è stato disciplinato l’avvio del trattamento integrativo e dell’ulteriore detrazione fiscale per i redditi da lavoro dipendente.
Sarà abolita integralmente la detrazione aggiuntiva prevista fino al 31 dicembre 2021 in favore dei lavoratori con redditi superiori a 28.000 euro e fino al limite massimo di 40.000 euro annui.
Il bonus pari a 100 euro mensili, e quindi fino a 1.200 euro annui, continuerà ad essere riconosciuto anche a partire dal 1° gennaio 2022 esclusivamente in favore dei titolari di redditi non superiori a 15.000 euro.
A specifiche condizioni, ne avranno diritto anche i lavoratori con redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro annui.
Ad eccezione delle casistiche che previste dalla Legge di Bilancio 2022, per la generalità dei lavoratori dipendenti invece il bonus IRPEF sarà sostituito dalle nuove e più corpose detrazioni fiscali riconosciute sul reddito da lavoro, il cui importo massimo sarà pari a 3.100 euro, con un incremento di 65 euro per i contribuenti con redditi compresi tra i 25.000 e i 35.000 euro
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