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04 Aprile 2022 - 15:51
I "diritti fondamentali" di "milioni di migranti sono violati, purtroppo a volte con la complicità delle autorità competenti. E questo è così". Lo ha denunciato il Papa incontrando i migranti a Malta.
LE PREGHIERE
"Cari fratelli e sorelle - ha esordito Bergoglio - sono contento di concludere la mia visita a Malta stando un po’ con voi. Come dicevo qualche mese fa a Lesbo, ‘sono qui per dirvi che vi sono vicino... Sono qui per vedere i vostri volti, per guardarvi negli occhi’. Dal giorno in cui andai a Lampedusa, non vi ho mai dimenticato. Vi porto sempre nel cuore e siete sempre presenti nelle mie preghiere".
L'ACCOGLIENZA
Bergoglio ricorda l’accoglienza che i migranti riservarono a San Paolo quando fece naufragio: "E' una citazione degli Atti degli Apostoli che dice: ‘Ci trattarono con rara umanità’. Si riferisce al modo in cui i maltesi accolsero l’Apostolo Paolo e tutti quelli che insieme a lui erano naufragati nei pressi dell’Isola. Li trattarono ’con rara umanità’. Non solo con umanità, ma con una umanità non comune, una premura speciale, che San Luca ha voluto immortalare nel libro degli Atti. Auguro a Malta di trattare sempre in questo modo quanti approdano alle sue coste, di essere davvero per loro un ’porto sicuro’".
IL NAUFRAGIO
Bergoglio ricorda che quella del naufragio "è un’esperienza che migliaia di uomini, donne e bambini hanno fatto in questi anni nel Mediterraneo. E purtroppo per molti di loro è stata tragica. Ma c’è un altro naufragio che si consuma mentre succedono questi fatti: è il naufragio della civiltà, che minaccia non solo i profughi, ma tutti noi. Come possiamo salvarci da questo naufragio che rischia di far affondare la nave della nostra civiltà? Comportandoci con umanità.
Guardando le persone non come dei numeri, ma per quello che sono – come ci ha detto Siriman –, cioè dei volti, delle storie, semplicemente uomini e donne, fratelli e sorelle. E pensando che al posto di quella persona che vedo su un barcone o in mare alla televisione, o in una foto, al posto suo potrei esserci io, o mio figlio, o mia figlia... Forse anche in questo momento, mentre siamo qui, dei barconi stanno attraversando il mare da sud a nord... Preghiamo per questi fratelli e sorelle che rischiano la vita nel mare in cerca di speranza. Anche voi avete vissuto questo dramma, e siete arrivati qui".
CHI FUGGE DALLA GUERRA
Il Pontefice pensa a quanti sono costretti a fuggire dalle loro terre in cerca di un luogo sicuro: "Le vostre storie fanno pensare a quelle di migliaia e migliaia di persone che nei giorni scorsi sono state costrette a fuggire dall’Ucraina a causa della guerra, ingiusta e selvaggia - aggiunge a braccio -. Ma anche a quelle di tanti altri uomini e donne che, alla ricerca di un luogo sicuro, si sono visti obbligati a lasciare la propria casa e la propria terra in Asia, penso ai Rogynga - in Africa e nelle Americhe. A tutti loro vanno il mio pensiero e la mia preghiera in questo momento".
Bergoglio si mette nei panni di chi è costretto a sradicarsi dalla propria terra: "E' uno strappo. Uno strappo che lascia il segno. Non solo un dolore momentaneo, emotivo. Lascia una ferita profonda nel cammino di crescita di un giovane, di una giovane. Ci vuole tempo per risanare questa ferita; ci vuole tempo e soprattutto ci vogliono esperienze ricche di umanità: incontrare persone accoglienti, che sanno ascoltare, comprendere, accompagnare; e anche stare insieme ad altri compagni di viaggio, per condividere, per portare insieme il peso... Questo aiuta a rimarginare le ferite".
IL VIAGGIO A KIEV
La Santa Sede ha confermato che un viaggio di Papa Francesco a Kiev è “sul tavolo” nella ore in cui Bergoglio era in visita a Malta. Da qui ha evidenziato che la guerra in Ucraina “è stata alimentata negli anni.
Il terzo segreto di Fatima fu rivelato nel 2000 per volere di Giovanni Paolo II e venne interpretato come la visione del calvario del Novecento, funestato da totalitarismi, guerre, genocidi, da persecuzioni e martirio dei cristiani.
FONDI PER LA NUTRIZIONE E LO SVILUPPO E NON PER LE ARMI
Per questo Francesco oggi esorta a non preparare altre guerre e chiede che «gli ingenti fondi che continuano a essere destinati agli armamenti siano convertiti allo sviluppo, alla salute e alla nutrizione». Non di armi, ma «di compassione e cura abbiamo bisogno, non di visioni ideologiche e di populismi che si nutrono di parole di odio e non hanno a cuore la vita concreta del popolo, della gente comune».
LA CONSACRAZIONE e L'APOCALISSE ATOMICA
Perciò il 25 marzo il Papa ha voluto fare la solenne Consacrazione della Russia e dell'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria con questa implorazione: «Liberaci dalla guerra, preserva il mondo dalla minaccia nucleare».
IL PAPA UCCISO SULLA CIMA DEL MONTE
La Consacrazione è stata un'esplicita adesione del Pontefice alla richiesta fatta dalla Madonna a Fatima il 13 luglio 1917. In quell'apparizione la Vergine dette ai tre pastorelli il famoso Segreto, la cui terza parte era una visione incentrata sul Santo Padre che, prima di arrivare a una grande croce, «attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino». In cima al monte, «ai piedi della grande Croce, venne ucciso» insieme ad «altri vescovi, sacerdoti» e fedeli.
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