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07 Aprile 2022 - 09:17
Undici corpi sono stati trovati in un garage a Gostomel, località alle porte di Kiev. Lo riporta l'Ukrayinska Pravda, citando l'ex ministro dell'Interno, Arsen Avakov, che ha dato la notizia sul suo canale Telegram.
Secondo Avakov, le vittime sono civili uccisi dai soldati russi. Gostomel, a nord-ovest della capitale ucraina e con un aeroporto nelle vicinanze, era stata teatro di feroci combattimenti soprattutto all'inizio della guerra.
La maggior parte dei suoi 16mila abitanti è fuggita. Pochi giorni fa, le truppe ucraine ne hanno ripreso il controllo nonché delle vicine località di Bucha e Irpin. Ieri il capo dell'amministrazione militare locale ha dichiarato che circa 400 persone di Gostomel risultano scomparse. Nella località da oggi è in vigore un coprifuoco di una settimana.
Sarebbero più di 400 le persone scomparse dalla città di Gostomel, sede dell’aeroporto preso d’assalto dalle forze russe sin dalle prime ore dell’invasione. A riferirlo è stato il capo dell’amministrazione militare locale, Taras Dumenko, secondo il quale i russi potrebbero aver rapito le persone per poi fucilarle. E Kiev denuncia anche che sono 25 le ragazze - tra i 14 e 24 anni - ad aver raccontato di essere state violentate dalle forze russe a Bucha.
Orrore su orrore anche la rivelazione della vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk, secondo la quale «la Russia sta usando forni crematori mobili a Mariupol, per bruciare i cadaveri delle nostre donne e bambini, ma anche per i cadaveri dei propri soldati».
Un lavoro sporco che secondo alcuni testimoni sarebbe stato lasciato ai loro «collaboratori», cioè «terroristi locali» e di Donetsk. «I russi - accusa il Comune - hanno trasformato Mariupol in un campo di sterminio. L’analogia sta guadagnando terreno. Questa non è più la Cecenia o Aleppo: è la nuova Auschwitz»
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