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Dalla Campania l'sos energia: "Bollette, così non reggiamo"

Dalla Campania l'sos energia: "Bollette, così non reggiamo"

NAPOLI. Tra pandemia e conflitto russo-ucraino, se famiglie e pensionati sono sempre più in affanno nell’arrivare a fine mese, le imprese lottano per sopravvivere. In Campania hanno già chiuso i battenti quindici forni, tre mulini hanno rallentato la produzione per il caro energia e la mancanza di materia prima, decine di aziende artigiane nel campo della pasticceria sono in difficoltà proprio quando dovrebbero incrementare la produzione con l’avvicinarsi delle festività pasquali. «LE BOLLETTE SONO TRIPLICATE». «È una situazione insostenibile perché sta colpendo a 360 gradi imprese e soprattutto famiglie, che non solo si sono viste triplicare il costo delle bollette nel giro di pochi mesi, ma sono anche sottoposte ai comportamenti illeciti da parte di chi sta cavalcando la speculazione», accusa Imma d’Aquino, vicepresidente dell’associazione di consumatori Adoc di Napoli, che aggiunge: «Abbiamo stipulato protocolli d’intesa con Eni-Plenitude ed Enel per rateizzare i maggiori costi delle bollette, proseguiremo in questa direzione anche con protocolli di conciliazione con altre grosse aziende fornitrici di servizi, ma - spiega la d’Aquino - occorre che il Governo intervenga con nuovi strumenti sugli oneri generali di sistema che gravano sulle bollette». Inoltre, osserva la vicepresidente dell’Adoc Napoli, occorre anche «un Fondo di solidarietà per quelle categorie più disagiate che rischiano di diventare ancora più povere. Gli accordi per lunghe rateizzazioni sono importanti anche perché le dilazioni limitano il rischio delle forniture alle imprese». «CARBURANTI A RISCHIO DI NUOVI AUMENTI». Ad un provvedimento legislativo urgente pensa anche Maurizio Nunziante, della Lega Consumatori della Campania, nonché componente del Consiglio camerale di piazza Bovio. Nunziante avverte che «dal 3 maggio i prezzi di benzina e gasolio potrebbero nuovamente iniziare a salire e senza un ulteriore intervento del Governo si rischia di veder crescere il disagio sociale. Serve dunque un nuovo provvedimento legislativo, anche se dovesse comportare un aggravio del deficit di bilancio: un ulteriore aumento dei prezzi - spiega - metterebbe a rischio non solo gli interventi previsti dal Pnrr, ma anche quelli che i Comuni potrebbero mettere in atto per garantire i servizi essenziali ai cittadini». «LE IMPRESE ARTIGIANE NON CE LA FANNO». A soffrire i costi più alti sono anche le piccole imprese artigiane. «Se il Governo non interverrà sulle politiche energetiche e fiscali a breve e medio termine - commenta Fabrizio Luongo, segretario di Casartigiani Napoli e vicepresidente della Camera di commercio - gran parte delle 80mila imprese artigiane non saranno in grado nei prossimi mesi di fronteggiare l’impennata dei costi». Luongo evidenzia come «se all’inizio dell’anno l’aumento anche di sei volte il costo dell’energia era insostenibile, oggi il prezzo al kilowattora è salito di dieci volte rispetto al 2021, dando vita ad un processo inflazionistico preoccupante. L’ente camerale sta monitorando quest’andamento anche per promuovere forme di sostegno alle imprese».

In foto: Imma D’Aquino __ Maurizio Nunziante __ Fabrizio Luongo

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