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«Procida sfida di modernità»

«Procida sfida di modernità»

PROCIDA. «La cultura è una capitale da valorizzare e investire. Come in questa isola stupenda di Procida che è una opportunità preziosa per tutta la Campania e, nel momento attuale, questo riveste una grande responsabilità». Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arriva sull’isola per la cerimonia di inaugurazione della Capitale italiana della cultura. Ad accoglierlo i bimbi delle scuole primarie e una signore che gli offre una limitata e la “lingua di Procida”, dolce tipico dell’isola. Un gruppo di ragazzi gli regala un modellino di barca procidana. Mattarella incontra poi gli studenti dell’Istituto nautico Caracciolo che gli regalano una rosa dei venti augurandogli «buon vento». Poi arriva al convento di Santa Margherita Nuova a Terra Murata, sul belvedere dei Cannoni, che domina la Corricella. È cultura la parola chiave dell’intervento di Mattarella: «Un’isola tra le minori del Mediterraneo che diventa capitale può apparire singolare a taluno. Invece è una sfida di modernità. L’isola e la terraferma, la metropoli e il piccolo borgo, l’area montana e quella interna partecipano insieme alla vita, all’economia, al tessuto sociale e culturale del Paese e, ormai, della dimensione globale, quella che meglio corrisponde alla cultura. La pandemia ce ne ha dato prova, quando abbiamo scoperto che il virus era penetrato nel nostro Paese, a Codogno». Secondo Mattarella «Procida è capitale perché esempio di quella cultura italiana diffusa, che trova espressione nelle cento città e nei tanti borghi». E ancora: «La cultura è anche sinonimo di pace e respinge la pretesa di chi vuole trascinarla nel vortice della guerra». Per il Capo dello Stato «l’aggressione compiuta contro l’Ucraina, contro la libertà e la stessa vita dei suoi cittadini, da parte del governo della Federazione Russa, costituisce una ferita che colpisce la coscienza di ciascuno e la responsabilità degli Stati. Anche l’energia della cultura deve soccorrerci per fermare la guerra, ora che siamo travolti da crimini disumani». Mattarella sottolinea che «la letteratura, la musica, le arti costituiscono una rete e una ricchezza comuni che non devono essere smarrite. È questo l’appello che da questa isola deve giungere per affermare quel coraggio di sperare di cui ci ha parlato Giovanni - riferimento allo studente di Filosofia protagonista della lectio magistralis -, per trasformarlo in volontà di speranza. È in gioco il destino dell’intera Europa che si trova a un bivio tra una regressione della sua storia e la sua capacità di sopravvivere ai mali del proprio passato, e di superarli definitivamente». Infine: «Siamo impegnati nel rilan-cio dell’Italia del dopo-pandemia. Il nostro Paese riuscirà a raggiungere i traguardi che si è dato soltanto se il Meridione tornerà a crescere in modo equilibrato». Dal canto proprio, il presidente della Camera, Roberto Fico, è chiaro: «Procida per me è l’isola dell’anima, da quando venivo qui con i miei genitori. Le isole devono essere garantite, a Procida devono essere garantiti tutti i servizi essenziali e sicuramente l’ospedale è un servizio importante. In una sanità programmata da Regione e Governo, Procida e gli altri devono avere la propria parte». E il ministro della Cultura, Dario Franceschini, sottolinea: «Il messaggio che arriva da qui è di fratellanza e rispetto reciproco, specie in un momento difficile come questo. Mi fa piacere che a giugno ospiteremo a Napoli la Conferenza dei ministri della Cultura del Mediterraneo».

 

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