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14 Aprile 2022 - 02:32
«Preoccupato per l’allentamento delle restrizioni, abbiamo problemi nei reparti ordinari»
NAPOLI. Scendono tamponi e positivi; scende il numero dei pazienti in terapia intensiva e in area medica. Diminuiscono i decessi: sono nove, di cui tre risalenti ai giorni scorsi, contro i tredici di martedì. È il quadro del bollettino dell’Unità di crisi della Regione Campania. I nuovi positivi nella regione sono 6.279 dall’analisi di 37.125 test: entrambi i dati tenendo conto dei tamponi molecolari e dei test antigenici. Martedì i numeri erano stati rispettivamente di 9.248 e 48.745. Il tasso di positività passa dal 18,97 al 16,91 per cento. Diminuiscono di sette unità i ricoveri in terapia intensiva: sono 30 su una disponibilità di 812 posti; quelli in area medica calano di 14 unità e sono 696 su 3.160 posti disponibili. L’APPELLO DI DE LUCA. Intanto, il governatore Vincenzo De Luca, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Santa Lucia, è chiaro: «Pasqua senza restrizioni Covid? Sono molto preoccupato e credo debbano essere preoccupati più di me i cittadini. Qui non c’è bisogno di avere leggi nazionali o ordinanze nazionali: in Campania, nell’area metropolitana in particolare, l’uso della mascherina è obbligatorio comunque perché abbiamo una tale densità abitativa che, per una ragione elementare di prudenza, è bene avere l’uso della mascherina». E ancora: «Siamo ormai oltre gli 80 mila contagi, almeno per la mia attività devo fare lo slalom oramai, abbiamo centinaia di positivi intorno a noi. Il dato importante è che abbiamo meno ricoveri in terapia intensiva, quindi anche chi viene contagiato regge il contagio in maniera accettabile. Però cominciamo ad avere problemi nei reparti ordinari perché lì continuiamo a non scendere e questo complica l’assistenza per i malati non Covid. Questo è il problema che rimane aperto.
Quindi manteniamo l’uso della mascherina, lo dico in particolare ai ragazzi. Uno se la toglie quando mangia la pastiera, ma quando andate a fare la movida manteniamo la mascherina». Sempre in tema di sanità, poi, De Luca lancia un altro allarme: «Abbiamo un problema drammatico, che riguarda tutta l’Italia, ed è quello delle figure dei medici dell’emergenza. Nei pronto soccorso i medici non ci vanno. Abbiamo fatto decine di concorsi e i medici partecipano, poi magari quando vedono il tipo di lavoro da fare si tirano indietro, perché oggi stare in un pronto soccorso è diventato veramente andare in un campo di battaglia». Il numero uno di Palazzo Santa Lucia ricorda che «questo problema lo abbiamo anche per le sedi più disagiate, la fascia costiera, le isole e le zone interne, e andrà posto a livello nazionale, probabilmente facendo dei contratti ad hoc sia per l’area specialistica, sia per l'area dell’emergenza quindi pronti soccorsi, sia per le zone disagiate, altrimenti noi non avremo il personale medico.
Al di là della carenza generale di personale che abbiamo in Campania, c’è quindi un problema specifico che riguarda i medici dell’emergenza nei pronto soccorsi e in parte gli anestesisti. Stiamo procedendo con i concorsi ma dobbiamo inventarci qualcosa, dare qualche incentivo in più». De Luca sottolinea che la volontà della Regione Campania è comunque quella di «escludere le agenzie interinali perché noi siamo per dare collocazioni stabili di posti di lavoro in generale, perché questo procedere anche in termini di precarietà non va bene. Abbiamo prorogato i contratti a tempo determinato fino alla fine di dicembre per medici, infermieri e personale sanitario perché poi scatteranno i requisiti per essere stabilizzati. Vogliamo dare stabilità al personale sanitario perché parliamo del principale servizio di civiltà per i nostri concittadini».
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