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Un lavoro per i profughi

Un lavoro per i profughi

Firmato il protocollo d’intesa tra Cisl e associazioni: anche formazione e ospitalità

NAPOLI. Un’opportunità di lavoro nel settore agricolo in alcune aree di Napoli e provincia per un centinaio di profughi ucraini in fuga dalla guerra. È quanto prevede il protocollo d’intesa firmato ieri nella sede di via Medina 5 dalla Cisl Napoli insieme al console ucraino in città, Maksym Kovalenko, a Inas Cisl di Napoli, Anolf Napoli, Confcooperative Federsolidarietà Campania e Let’s do It! Italy (i protagonisti dell’iniziativa nella foto).

AIUTO CONCRETO AI PROFUGHI UCRAINI. Il progetto, che parte in un periodo in cui è in pieno svolgimento il raccolto di quanto prodotto coltivando la terra, rappresenta un aiuto concreto a una porzione di popolo d’Ucraina costretto ad abbandonare la propria casa dopo l’invasione dell’esercito russo. «Da Napoli parte un grande atto di solidarietà nella speranza che finisca presto il conflitto e che riparta anche il lavoro. Con questo protocollo il lavoro e la solidarietà si coniugano, in un Paese dove c’è la contraddizione tra l’alto tasso di disoccupazione e poca gente che lavora», afferma Giampiero Tipaldi, segretario generale della Cisl di Napoli. «PUNTARE SULL’INSERIMENTO SOCIALE». La segretaria provinciale della Confederazione italiana sindacati lavoratori Melicia Comberiati, ricorda che «già da tempo ci siamo attivati per la raccolta dei beni di prima necessità in favore del popolo ucraino, ma abbiamo deciso di costruire una rete sul territorio per garantire l’inclusione e portare queste persone ad avere una nuova vita attraverso l’inserimento scolastico, sanitario, lavorativo».

LAVORO, FORMAZIONE E OSPITALITÀ. Gli ucraini, grazie al protocollo d’intesa, non solo avranno la possibilità di lavorare nel settore agricolo nei mesi estivi ma anche di essere formati, di imparare la lingua italiana e di essere ospitati nelle stesse aziende agrituristiche. Lo conferma Francesco Fiore, direttore di Confagricoltura Napoli: «Le nostre aziende agrituristiche vorrebbero offrire ospitalità gratuita a famiglie ucraine. L’ospitalità rurale disseminata a Napoli e provincia sarà per 100 persone impegnate in costiera, nell’area flegrea e in quella giuglianese».

«FAREMO IL NECESSARIO PER ESSERE VICINI AL POPOLO UCRAINO». Presente alla firma del protocollo anche l’avvocato Gennaro Famiglietti, coordinatore nazionale Fenco (Federazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri). «Il problema dell’Ucraina - dice - è quello dell’umanità. Centinaia di migliaia di bambini e donne sono state costrette alla fuga: è una tragedia. A noi compete promuovere la diplomazia e il dialogo, ma quando dall’altra parte (quella russa, ndr) non c’è la volontà, allora tutto è davvero difficile. Non bisogna fermarsi - aggiunge Famiglietti - e faremo quanto ci compete per essere vicini al popolo ucraino».

MOBILITATE ANCHE LE COOPERATIVE. Secondo Giovanpaolo Gaudino, di Confcooperative Federsolidarietà Campania, «molte cooperative stanno ospitando membri della comunità ucraina, e grazie al protocollo una famiglia è già stata ospitata a Napoli in modo volontario, e in questi giorni si stanno organizzando rispetto al bando della Protezione Civile, mettendo a disposizione altri 300 posti in regione Campania per favorire lo sviluppo della professionalità degli ucraini in fuga dalla guerra». «SOLIDARIETÀ PER CHI HA BISOGNO D’AIUTO». Vincenzo Capasso di Let’s do it Italy parla dell’allargamento della mission dell’associazione nata per promuovere la salvaguardia ambientale a livello internazionale. «Dopo l’inizio della guerra abbiamo deciso di cambiare il nostro Statuto e aggiungere l’opera di solidarietà verso chi oggi ha bisogno d’aiuto a causa del conflitto. In Ucraina - aggiunge Capasso - abbiamo una delegazione di 1.400 persone che ci mandano informazioni costanti da tutte le città».

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