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05 Maggio 2022 - 17:57
Le Cia- Agricoltori Italiani di Avellino e Benevento rappresentate rispettivamente dai presidenti Stefano Di Marzo e Carmine Fusco supportati dalla dirigenza di Cia Campania rappresentata dal presidente Raffaele Amore e dal direttore regionale Mario Grasso chiedono il superamento dello stallo politico in cui versa la Camera di Commercio Irpinia-Sannio e il ripristino della governance politica dell’Ente.
Dopo un iter di fusione delle due Camere di Avellino e Benevento durato sei anni, nel maggio 2021 è stato decretato il commissariamento proprio nell’ultima fase sulla nomina degli organismi, per un ricorso sulla veridicità della rappresentanza di alcune organizzazioni, che non interessa in alcun modo le due Confederazioni di Avellino e Benevento. A questo bisogna aggiungere una maturata convergenza di più associazioni a costituire l’organo di governo camerale, con la condivisione delle rappresentanze.
Il congelamento dell’ente camerale intanto ha sancito l’impossibilità di supportare con appositi provvedimenti, le imprese e il commercio locale, azzerando ogni opportunità di rilancio nella stagione post pandemia. In questo modo le quote del diritto camerale versate dalle aziende associate restano nel cassetto, indebolendo ulteriormente le occasioni di rilancio produttivo, economico e sociale delle due province.
Infatti in questa lunga fase di attese procedurali le imprese sono state aggredite dalla pandemia prima, e dall’impennata dei prezzi di materie prime e carburanti poi. Senza contare l’urgenza di aprire un dialogo per arginare lo spopolamento e programmare una strategia condivisa in grado di sollevare le economie locale e creare lavoro.
Ad oggi la chiusura dell’iter giudiziale stenta ad arrivare e le due Camere sono ferme al palo. Per questo la Cia sceglie di rompere il silenzio e chiede un intervento del Governatore De Luca per sbloccare lo stallo e restituire una guida politica, non solo alle imprese in difficoltà, ma anche a quel progetto di rafforzamento dell’ente camerale irpino-sanita, utile a rilanciare e innovare le aziende.
Nel solco di una intensa attività di promozione e valorizzazione dell’agroalimentare condotto dalla Confederazione a tutti i livelli di rappresentanza territoriale, testimoniato anche da un’ampia condivisione delle rappresentanze, la Cia chiede lumi alla Regione, propone di avanzare sull’ufficializzazione dell’ente camerale e di ratificarne l’insediamento con i 33 componenti già designati quattro anni fa. In alternativa, chiede di valutare l’opportunità di azzerare la procedura e ripartire ex novo.
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