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13 Maggio 2022 - 07:00
Il presidente degli industriali a Napoli: con l’aumento dei prezzi delle risorse piano da rivedere
NAPOLI. Sul Pnrr occorre «un grande esercizio di realtà» perché «a parità di risorse, visto che l’Istat ha detto che sono aumentati i costi di produzione del 30% nell’ultimo anno, o rinunciamo al 30% di opere o dobbiamo mettere il 30% in più» di risorse. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, all’assemblea degli industriali di Napoli non lascia dubbi e con chiarezza chiede al governo di rivedere il Pnrr, sottolineando che «Confindustria è da parecchi mesi che stava ponendo attenzione sul tema del caro prezzi e caro energia».
A partire dal gas, su cui si dice convinto «che ci sia speculazione» e che non si possa «andare avanti così». «Il tetto del prezzo del gas? L’Arera ha in mano i contratti da più di un mese, e non sappiamo ancora nulla», mentre «Portogallo e Spagna lo hanno fatto», continua, «siamo convinti che chi importa gas lo fa in base a contratti pluriennali, prezzi ben stabiliti La realtà è che famiglie ed imprese stanno pagando un extra-bolletta, che è stimata dal Governo, guardando il Def, in qualcosa come 40 miliardi in sei mesi». Non solo. «La realtà - spiega Bonomi - dice che i costi di produzione sono aumentati e quello che sta succedendo nel mondo sta rallentando le catene della logistica, le prime gare sono andate deserte. Se guardiamo cosa sta succedendo, l’Europa dovrebbe comprendere che c’è necessità di mettere, di fare una manutenzione al Next Generation Eu, probabilmente in Europa sono un po’ scollegati con quello che succede nel mondo, in 60 giorni è cambiato il mondo». Insomma tocca mettere mano al Pnrr e il governo deve aprire «quel periodo di riformismo competitivo, quelle riforme che aspettiamo da 25-30 anni e che ci veniva raccontato che non si facevano perché non c’erano le risorse. Oggi le risorse ci sono, non ci sono più scuse per non farle». Riforme che sono ostacolate dai partiti, perché «dalla legge di bilancio è iniziata la campagna elettorale, la battaglia delle bandierine, i distinguo e questo non aiuta. I percorsi delle riforme si sono interrotti, sono frammentati».
I partiti, dunque, «non stanno consentendo al Governo di fare quegli interventi strutturali di cui abbiamo necessità». Ma queste riforme, evidenzia il presidente degli Industriali, «sono necessarie per rendere il Paese moderno, efficiente, inclusivo, per rispondere a quelle grandi diseguaglianze che da 160 anni questo Paese non affronta». Su questo punto interviene il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, domandandosi «il tema del Mezzogiorno interessa, o no al Governo?". «Ho sempre dichiarato le due grandi partite dell’Italia, si giocano a Roma e nel Mezzogiorno. Dobbiamo avere la capacità di capirlo e fare gli interventi necessari - chiosa Bonomi - ricordo che la destinazione del 40% delle risorse al Sud nasce da una richiesta di Confindustria». Sulla questione interviene anche il presidente della Camera, Roberto Fico: «Se non riparte Napoli sono convinto che non può ripartire il Mezzogiorno, e se non riparte il Mezzogiorno non riparte il Paese nel suo complesso. Ciò che si deve capire è che il Sud è la risorsa più importante del Paese, è il luogo dove si possono fare i migliori investimenti per far sì che tutto il Paese possa crescere in modo uniforme. Ciò che noi dobbiamo combattere in tutti i modi sono le disuguaglianze».
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