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01 Giugno 2022 - 10:59
Il 'bonus 200 euro, verrà riconosciuto grazie al 'decreto legge Aiuti' automaticamente, senza necessità di fare richiesta, ai dipendenti, pensionati, disoccupati, collaboratori domestici (colf e badanti) e ai percettori del reddito di cittadinanza. Un 'regalo' inaspettato, ricorda leleggepertutti.it, che per la prima volta arriverà a luglio ma che, così come attualmente prevista, va ad escludere alcune categorie di lavoratori che ingiustamente non potrebbero beneficiarne.
Il bonus arriverà infatti con la busta paga di luglio per i dipendenti, mentre i disoccupati potranno beneficiarne solo se avranno ricevuto la Naspi (l’indennità di disoccupazione) nel mese di giugno. In tal modo tutti i dipendenti della scuola a cui scade il contratto alla fine di giugno rimangono esclusi da questa misura perché, essendo stati occupati fino a giugno non percepiscono la Naspi per quel mese, e allo stesso tempo neppure la busta paga di luglio perché il contratto scade prima.
Proprio per sopperire a tale lacuna il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento che ha come obiettivo quello di garantire l’indennità di 200 euro anche al personale precario della scuola e Ata che da fine giugno rimarrà a casa.
Firmatari dell’emendamento sono il capogruppo del Movimento 5 Stelle della commissione Cultura della Camera, Manuel Tuzi, e la deputata pentastellata, Margherita Del Sesto. Sono proprio i due parlamentari a esplicitare le ragioni che li hanno spinti a chiedere un intervento sulla misura.
Del Sesto ha spiegato che gli insegnanti con contratto a tempo determinato con scadenza a giugno percepiranno i sostegni al reddito ma non il bonus perché il requisito per poterne godere è il sostegno al reddito su quel mese oppure la busta paga. Per la deputata siamo di fronte a «una criticità che va subito sanata», poiché, in caso contrario, andrebbe a creare ulteriori distinguo tra precari, incidendo ingiustamente sulla qualità della vita di alcuni e non di altri.
Inizialmente, il decreto Aiuti prevedeva il bonus da 200 solo per lavoratori, pensionati e disoccupati. Nel corso dei mesi è stato poi modificato più volte: dopo le prime correzioni sono stati aggiunti all’elenco dei beneficiari anche i percettori del reddito di cittadinanza, gli stagionali, gli autonomi e i collaboratori domestici. Infine, in seguito alle ultime alterazioni, sono state inserite nello specifico molteplici categorie: mancano ora solo i precari della scuola e il personale Ata.
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