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Qualità della vita, Napoli ultima

Qualità della vita, Napoli ultima

I giovani sono disoccupati e vanno via, ma sono i più attivi per imprese ed e-commerce

NAPOLI. Ultima per qualità della vita. La provincia di Napoli si piazza al 107° della classifica stilata dal Sole24Ore. Un giudizio impietoso basato, però, su 12 parametri statistici forniti da fonti certificate (Istat, Miur, Centro studi Tagliacarne, Iqvia), che riguardano non solo i servizi, per tre grandi fasce d’età: bambini, giovani e anziani. A guidare la classifica, neanche a dirlo, le città del Nord. La prospettiva è un divario che si allarga sempre di più invece di regredire. Sono dati che segnano il fallimento delle politiche per il Mezzogiorno degli ultimi trent’anni. Quali sono le province dove si vive meglio in Italia? Aosta per i bambini, Piacenza per i giovani e Cagliari per gli anziani. Per quanto riguarda la classifica della qualità della vita per i bambini, sul podio si piazzano anche Arezzo e Siena, ultima Napoli, preceduta da Reggio Calabria, Palermo, Matera e Caltanissetta: tutto il profondo Sud. Non si dice, però, che la legislazione razzista del Paese prevede premialità che penalizzano i più deboli e che per gli asili nido, alcune città del Sud non ricevono neanche un centesimo dallo Stato. Nella classifica sulla qualità degli anziani, alle spalle di Cagliari si piazzano Bolzano e Trento. Confermati 31 indicatori su 36 tra quelli selezionati lo scorso anno per documentare servizi e condizioni di vita. Non vanno troppo meglio le altre province della Campania. La migliore è Avellino che si piazza al 71° posto, seguita da Benevento al 79°, Salerno al 97° e Caserta al 101°. Un vero disastro. Ma analizziamo i dati napoletani categoria per categoria. Quella dei bambini è la peggiore e la situazione è disastrosa per gli edifici scolastici, lo spazio abitativo, il verde attrezzato. Insomma, per le strutture, cose per le quali ci vorrebbero investimenti importanti. Buoni i dati sulla natalità, i pediatri, lo sporti e per il numero di studenti per classe. Per quanto riguarda gli anziani, il dato più drammatico è quello dell’aspettativa di vita, tra le più basse d’Italia, tra gli altri dati negativi, la carenza di infermieri. Positivi, invece, gli indici di dipendenza degli anziani, il consumo di farmaci e la presenza di medici specialisti. Le vere soprese, invece, riguardano i giovani. Al netto del drammatico punteggio per la disoccupazione e per il tasso migratorio, ci sono delle sorprese positive. Napoli è prima per imprese che fanno ecommerce, quinta per l’imprenditorialità giovanile. Quindi alla carenza cronica di lavori si contrappone un grandissimo spirito di iniziativa e di innovazione. Il sindaco Gaetano Manfredi non commenta, ma da Palazzo San Giacomo evidenziano che la classifica riguarda tutta l’area metropolitana e non solo il capoluogo, l’Amministrazione è ben consapevole delle carenze soprattutto in alcuni settori relativi ai servizi ai cittadini, ma sta lavorando sin dal suo insediamento per colmare storiche lacune, ridurre i divari sociali, sostenere in primis le fasce deboli, pur in una situazione finanziaria delicata a cui darà un contributo essenziale il Patto per Napoli fortemente voluto dal sindaco Manfredi. Gli effetti del Patto saranno graduali, ma insieme alla cantierizzazione dei progetti Pnrr a partire dal 2023 vi saranno i primi benefici per cittadini ed imprese.bambini è la peggiore e la situazione è disastrosa per gli edifici scolastici, lo spazio abitativo, il verde attrezzato. Insomma, per le strutture, cose per le quali ci vorrebbero investimenti importanti. Buoni i dati sulla natalità, i pediatri, lo sporti e per il numero di studenti per classe. Per quanto riguarda gli anziani, il dato più drammatico è quello dell’aspettativa di vita, tra le più basse d’Italia, tra gli altri dati negativi, la carenza di infermieri. Positivi, invece, gli indici di dipendenza degli anziani, il consumo di farmaci e la presenza di medici specialisti. Le vere soprese, invece, riguardano i giovani. Al netto del drammatico punteggio per la disoccupazione e per il tasso migratorio, ci sono delle sorprese positive. Napoli è prima per imprese che fanno ecommerce, quinta per l’imprenditorialità giovanile. Quindi alla carenza cronica di lavori si contrappone un grandissimo spirito di iniziativa e di innovazione. Il sindaco Gaetano Manfredi non commenta, ma da Palazzo San Giacomo evidenziano che la classifica riguarda tutta l’area metropolitana e non solo il capoluogo, l’Amministrazione è ben consapevole delle carenze soprattutto in alcuni settori relativi ai servizi ai cittadini, ma sta lavorando sin dal suo insediamento per colmare storiche lacune, ridurre i divari sociali, sostenere in primis le fasce deboli, pur in una situazione finanziaria delicata a cui darà un contributo essenziale il Patto per Napoli fortemente voluto dal sindaco Manfredi. Gli effetti del Patto saranno graduali, ma insieme alla cantierizzazione dei progetti Pnrr a partire dal 2023 vi saranno i primi benefici per cittadini ed imprese.

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