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08 Giugno 2022 - 10:21
Una stagione epidemica cominciata in anticipo, che a fine maggio aveva già fatto registrare il doppio dei casi rispetto al 2021. Singapore lancia l'allarme Dengue e gli esperti avvertono che i numeri segnalati dalla Città-Stato del Sudest asiatico sono un brutto segnale per tutto il mondo, e non solo per le zone tradizionalmente più battute dalle zanzare Aedes, vettore del virus responsabile della 'febbre spaccaossa': "Il riscaldamento globale dovuto ai cambiamenti climatici finirà per ampliare le aree geografiche interessate dalla Dengue e per allungarne la stagione di trasmissione", afferma fra gli altri Ruklanthi de Alwis, specialista di malattie infettive emergenti della Duke-Nus Medical School di Singapore, citato dalla 'Cnn'. Si prospettano dunque focolai più frequenti e diffusi a zone più vaste del pianeta.
"Al 28 maggio 2022 - ha riferito all'emittente Usa un portavoce del ministero della Salute di Singapore - erano stati riportati circa 11.670 casi di Dengue", più che raddoppiati dai 5.258 del 2021, "il 10% circa dei quali hanno richiesto un ricovero in ospedale". E se le ospedalizzazioni restano per ora a un "livello gestibile" e al momento non ci sono stati decessi, la stagione più a rischio è appena iniziata e il timore per i mesi a venire dipinge un quadro definito "fase urgente di emergenza" dal ministro degli Affari interni di Singapore, Desmond Tan.
Febbre alta, forti mal di testa e dolori intensi sono i sintomi più comuni della Dengue, che nelle forme più gravi può provocare anche sanguinamenti, difficoltà respiratorie, insufficienza d'organo, fino alla morte. "Non è una malattia facile da curare", assicura Clarence Yeo Sze Kin, medico di Singapore.
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