Tutte le novità
28 Giugno 2022 - 16:56
«Avremo un ottobre terribile, non come quello della prima ondata» di Covid perché «non avremo lockdown, ma avremo un aumento pazzesco della mortalità tra i fragili. E quando dico fragili, penso a una mortalità degli ultraottantenni che arriveranno a ottobre non vaccinati con la quarta dose e a tutti gli altri fragili» come ad esempio i trapiantati, «tra i quali si sta registrando un aumento del contagio». Così Walter Ricciardi, docente di Igiene alla Cattolica e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al 25esimo Congresso nazionale del sindacato dei medici e dirigenti sanitari Anaao Assomed, in corso a Napoli.
«Questi sono tutti fattori che ci porteranno ad avere non quell'eclatante allarme delle prime ondate, ma a una mortalità in forte aumento».
«Noi abbiamo avuto l'Italia» definita dall''Economist' «Paese dell'anno nel 2021» anche perché «abbiamo avuto la migliore campagna vaccinale del mondo tra i grandi Paesi» e questo «perché - sottolinea Ricciardi - abbiamo fatto degli sforzi eccezionali. Ma questo da marzo non esiste più, e infatti cosa è successo? Che la campagna vaccinale si è praticamente arrestata. Io a Napoli - racconta - ho una mamma ultra80enne e per farla vaccinare ho dovuto inseguire le autorità sanitarie. Non c'è stata infatti una campagna di chiamata attiva degli ultra80enni» e per questo «avremo un ottobre terribile».
«Questa - spiega Ricciardi - è una nostra responsabilità. Noi ci dobbiamo fare parte attiva, sia che siamo medici di medicina generale sia ospedalieri sia professionisti di sanità pubblica, a incalzare» sulla vaccinazione «perché purtroppo - riflette - quella che vedo è una sorta di rassegnazione, di accettazione da parte della popolazione che è tutto finito, che è meglio che uno si prenda il Covid 'tanto è un'influenza'. Non è un'influenza - ammonisce - perché è la terza causa di mortalità in Italia. Quindi dobbiamo vigilare e cercare di far sì che questo 'laissez faire' non passi».
All'osservazione del moderatore sul fatto che qualcuno lo definisca 'un gufo', Ricciardi replica: «Sono pragmatico. La situazione è quella che è. E quando uno parte dai dati, deve analizzaarli. Non è che il medico pietoso salva il paziente. È chiaro che al paziente converrebbe dire 'stai benissimo, non c'è nessun problema, vatti a divertire', e invece in certi momenti siamo costretti a dire che non è così. Però alla fine mi sembra che i dati siano più forti delle parole», conclude.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo