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30 Luglio 2022 - 17:09
 
									CIVITANOVA MARCHE. Si è riversata in strada e in lacrime ha urlato più volte una sola frase: "Voglio giustizia". È il grido di dolore di Charity Oriaky, moglie di Alika Ogorchukwu (nella foto), ucciso ieri pomeriggio, in pieno centro storico, a Civitanova Marche, lungo il corso Umberto I. «Tutto quello che voglio è giustizia per mio marito - ha ripetuto la donna - qualcuno l'ha ucciso e io voglio giustizia per lui. L'Italia non mi lasci sola». Intorno a lei, si è stretta la comunità nigeriana e il pastore della chiesa evangelica di Potenza Picena, Amen Richwarrant. Charity, assieme a una cinquantina di cittadini, ha scelto di sfilare oggi nel luogo del delitto, come segno di protesta, al grido di "We want justice". Il gruppo è arrivato fino alla sede del palazzo comunale, ha chiamato il sindaco, Fabrizio Ciarapica, che è poi sceso per abbracciare la moglie della vittima, condanno nuovamente l'aggressione. «Non si può morire così. Una preghiera per Alika e un abbraccio alla sua famiglia, per l’assassino pena certa fino in fondo. Città allo sbando, violenze di giorno e di notte, non se ne può più: la sicurezza non ha colore, la sicurezza deve tornare ad essere un Diritto». Lo scrive su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini.
 
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