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30 Luglio 2022 - 18:36
A Napoli lo stop dal 5 settembre al 4 ottobre
Stop al pesce fresco a tavola per l'avvio del fermo Pesca che porta al blocco delle attivita' della flotta italiana lungo l'Adriatico. A darne notizia e' Coldiretti Impresapesca in occasione dell'avvio del provvedimento che da ieri blocca le attivita' dei pescherecci dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, dall'Emilia Romagna fino a parte delle Marche e della Puglia. In una situazione in cui i prezzi di vendita al dettaglio per il pesce fresco e refrigerato sono aumentati del 10,4 per cento a luglio per effetto del clima e dell'aumento insostenibile dei costi. Lo stop inizialmente varra' infatti - spiega la Coldiretti - da Trieste ad Ancona e da Bari a Manfredonia (per entrambi si tornera' in mare l'11 settembre), mentre lungo l'Adriatico nel tratto centrale da San Benedetto e Termoli le attivita' si fermeranno il 16 agosto (fino al 21 settembre). Per quanto riguarda il Tirreno il blocco scattera' da Brindisi a Napoli fino a Gaeta dal 5 settembre al 4 ottobre. Il 3 ottobre partira', invece, il fermo da Livorno a Imperia (fino al 1° novembre) mentre per Sicilia e Sardegna l'interruzione delle attivita' e' fissata su indicazione delle Regioni mentre da Roma a Civitavecchia e' stato effettuato dal 13 giugno al 12 luglio. Come lo scorso anno - spiega Coldiretti Impresapesca - in aggiunta ai periodi di fermo fissati i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di blocco che vanno da 7 a 17 giorni a seconda della zona di Pesca e del tipo di risorsa pescata.
Nonostante l'interruzione dell'attivita' sulle tavole delle regioni interessate - precisa Coldiretti Impresapesca - sara' comunque possibile trovare prodotto italiano, dal pesce azzurro come le alici e la sarde, al pesce spada, dalle vongole e cozze provenienti dalla barche della piccola Pesca e dall'acquacoltura, che assicura anche orate e spigole. Il consiglio e' dunque quello di verificare bene le informazioni in etichetta sui banchi di pescherie e supermercati, ma per assicurare reale trasparenza occorrerebbe arrivare all'etichettatura obbligatoria dell'origine anche al ristorante. Il fermo cade quest'anno in un momento difficile - denuncia Coldiretti Impresapesca - poiche' il blocco dell'attivita' va a sommarsi al caro carburanti con il prezzo medio del gasolio per la Pesca che e' praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero, considerato che fino ad oltre la meta' dei costi che le aziende ittiche devono sostenere e' rappresentata proprio dal carburante. Non a caso gli arrivi di prodotti ittici dall'estero sono aumentati del 29 per cento in valore nei primi quatro mesi del 2022, secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat.
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