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Vaiolo delle scimmie, 505 casi in Italia

Vaiolo delle scimmie, 505 casi in Italia

Sono 505 i casi confermati di vaiolo delle scimmie in Italia, 26 in più rispetto all'ultima rilevazione di 4 giorni fa, secondo il bollettino pubblicato dal ministero della Salute con dati aggiornati a oggi, 2 agosto. I casi collegati a viaggi all'estero sono 149 e l'età mediana dei pazienti è di 37 anni (per un range che va dai 20 ai 71 anni). Nella casistica tricolore risultano ora 4 donne (501 sono uomini). La regione con il più alto numero di casi confermati resta la Lombardia che ne segnala 232, seguita da Lazio (104), Emilia Romagna (57), Veneto (33), Piemonte (18) e Toscana (17). Dopo la prima infezione rilevata in Sardegna, scendono a 5 le regioni che non hanno ancora segnalato nessun caso di Monkeypox (Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d'Aosta). Le restanti, comprese le province autonome di Bolzano e di Trento, contano meno di 10 casi.

"Lo Spallanzani ha offerto la propria disponibilità ad essere centro regionale di riferimento per la vaccinazione per il monkeypox. Abbiamo offerto, inoltre, la nostra expertise anche con il contributo delle associazioni per una corretta campagna di informazione. Attendiamo le linee guida ministeriali alle quali stiamo attivamente collaborando". Lo sottolinea il direttore generale dell'Istituto nazionale per le malattie infettive (Inmi) Spallanzani di Roma, Francesco Vaia.

Il vaccino del Vaiolo per monkeypox, secondo quanto si apprende dalla Regione Lazio, prevede una prima dose e un richiamo da somministrare dopo un intervallo di 2-3 mesi. Dopo che l'Istituto Spallanzani si è detto pronto a partire la Regione precisa di essere in attesa da parte del Ministero dei criteri di definizione della platea, ovvero norme per il reclutamento e indicazione delle fasce di età.

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