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30 Ottobre 2022 - 08:00
NAPOLI. Decollano ad ottobre i prezzi dell’energia, con l’elettricità che sul mercato libero quadruplica rispetto a ottobre 2021 registrando un aumento del +329%, mentre nel mercato tutelato la luce aumenta del 91,5%. Non solo. Dai calcoli operati dal Codacons sulla base dei dati forniti dall’Istat sull’inflazione (ormai al 12%), emerge l’aumento enorme non solo delle bollette, ma anche degli alimentari. Scatta così l’allarme consumi in Campania, con le famiglie che hanno in parte già iniziato a tagliare gli acquisti e ancor più li taglieranno. La prospettiva è quella di un Natale di austerity, mentre le imprese già stimano un calo del fatturato di circa 450 milioni. Ma andiamo con ordine.
LE BOLLETTE ELETTRICHE RECORD: +660 EURO IN UN ANNO. Gli aumenti record delle bollette incidono come un macigno sulle tasche delle famiglie. Solo per la luce, spiega il Codacons, la spesa di una famiglia tipo raggiunge nel 2022 i 1.782 euro, oltre 660 euro in più rispetto alla spesa sostenuta nel 2021, mentre per il gas occorrerà attendere le nuove tariffe per il mercato tutelato che saranno comunicate tra pochi giorni da Arera. Basti pensare che i panificatori napoletani denunciano incrementi di bollette di luce e gas tra il 700 e l’800%, con bollette che sono passate da mille a 7-8mila euro.
ALIMENTARI SENZA FRENI. La situazione appare allarmante anche sul fronte degli alimentari, altra voce di spesa primaria delle famiglie. Ad ottobre l’olio di semi, che risente direttamente della guerra in corso tra Russia e Ucraina, ha registrato un aumento del 56,1%, il burro del 42,9%, lo zucchero del 35,9%, il riso del 30,6%, il latte conservato del 29,4%, la verdura del 25,1%, la farina 23,7%, la pasta del 22,5%, le uova 18,7%, il pollame 18% e il pane 15,9%.
MENO CONSUMI E MENO INCASSI. L’aumento dei beni alimentari e delle bollette ha fatto scattare subito l’allarme consumi. Secondo l’ultimo sondaggio di Confesercenti la spesa pro capite dei cittadini campani per il prossimo Natale sarà in media di circa 174,50 euro, con un calo netto rispetto al 2021, quando si era registrata una spesa pro capite di circa 241 euro, e sarà addirittura inferiore anche a quella del 2020, quando era stata di 185 euro, anno di piena pandemia a causa del Covid. La cinghia tirata sui consumi si tradurrà in mancati incassi per le imprese campane per un volume pari a circa 450 milioni di euro.
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