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Dl rave, Borrelli: arresto per occupazioni abusive gestite da clan

Dl rave, Borrelli: arresto per occupazioni abusive gestite da clan

Il deputato dell'alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha presentato un ordine del giorno al dl rave per "prevedere, anche in un prossimo provvedimento legislativo, la modifica dell'articolo 633-bis codice penale al fine di sanzionare e punire con l'arresto immediato chiunque organizzi o gestisca sia occupazioni abusive di immobili per conto dei clan di mafia e camorra sia parcheggi abusivi, estorcendo con minacce e violenza i soldi ai cittadini, e a mettere in atto urgentemente tutte le procedure, d'intesa con i prefetti e i questori, affinché sia riportata la legalità sui territori e siano tutelati i cittadini che fanno denuncia".

"Possibile mai che i rave siano l'unica priorità del governo contro la criminalità? Noi - dice Borrelli - chiediamo di intervenire in modo deciso anche contro la criminalità organizzata. Sono infatti migliaia le abitazioni occupate abusivamente in Italia, di cui diverse ubicate a Napoli e provincia dove sono i clan affiliati alla camorra a gestire impunemente le occupazioni abusive a danno dei più deboli o dei reali assegnatari". "Il caso più eclatante - ricorda il deputato - resta quello di un palazzo del Cinquecento di Napoli, in via Egiziaca a Pizzofalcone, 35, dove a 'controllare' l'edificio, cioè a gestire l'assegnazione abusiva degli appartamenti, sarebbero, in questo caso, famiglie che fanno capo a diversi clan della zona, alcune delle quali sgomberate solo grazie a recenti denunce dopo anni di permanenza e affari illeciti. Purtroppo, a Napoli come in altre zone del Paese, altro fenomeno criminale gestito sempre prevalentemente dalla camorra e dalla criminalità organizzata sono i parcheggiatori abusivi, che non si fermano nemmeno con denunce e daspo urbani, ovvero i divieti d'accesso alla città che scattano davanti a comportamenti illegali reiterati, fino a configurarne il reato di estorsione, come chiarito dalla seconda sezione penale della Corte di Cassazione con la sentenza 30365 del 2018. Però ogni volta che le forze dell'ordine li bloccano e li identificano non possono far altro che aggiungere denuncia su denuncia, sanzione su sanzione, così come previsto dall'articolo 7 comma 15-bis Nuovo codice della strada".

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