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11 Febbraio 2023 - 17:33
Salvatore “Turi’ La Motta, 63 anni, l'uomo che si è suicidato davanti la caserma dei carabinieri di Riposto, nel catanese, dopo aver ucciso poco prima due donne, era un ergastolano in licenza premio. È quanto trapela da fonti attive nell'inchiesta. Il 63enne era detenuto in regime di semi libertà e lavorava di giorno mentre la sera rientrava in carcere ed oggi era l'ultimo giorno di un permesso premio di una settimana. L'uomo fu condannato per associazione mafiosa e per un omicidio commesso prima del 2000.
Risale al 16 giugno del 2000 l'arresto di Salvatore La Motta, il killer 63enne che stamane ha ucciso due donne a Riposto, prima di togliersi la vita davanti alla caserma dell'Arma. Era stato condannato all'ergastolo dalla Corte d'Assise e d'Appello di Catania perche' accusato di essere uno dei componenti del ''gruppo di fuoco'' che il 4 gennaio del 1992 davanti a un bar del paese uccise Leonardo Campo, di 69 anni, ritenuto dagli investigatori uno dei capi storici della malavita di Giarre. A La Motta, prima dell'arresto e dunque durante il dibattimento, era stato vietato di andare all'estero e gli era stato ordinato di abitare soltanto a Riposto. Dopo un primo periodo in carcere gli e' stata concessa la detenzione in semiliberta', lavorava di giorno e la sera rientrava in carcere. Oggi era l'ultimo giorno di un permesso premio di una settimana.
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