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Moby, Procura chiude le indagini su Onorato e figli

Moby, Procura chiude le indagini su Onorato e figli

La procura di Milano ha chiuso le indagini nei confronti dell'armatore Vincenzo Onorato e dei figli Achille e Alessandro in qualità di amministratori della Cin - Compagnia di Navigazione italiana. Secondo l'ipotesi accusatoria dell'allora pm di Milano Roberto Fontana «depauperavano il patrimonio della Cin, privandola della liquidità occorrente per il regolare adempimento delle proprie obbligazioni e in particolare quella del pagamento del saldo del prezzo di acquisto del ramo d'azienda dall'amministrazione straordinaria di Tirrenia» attraverso «condotte di dissipazione o distrazione determinanti il sistematico drenaggio di risorse finanziarie a favore di Moby». 

Nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, si elencano gli strumenti finanziari che sarebbero stati usati dalla famiglia Onorato a favore di Moby, «al fine essenzialmente di consentire a questa di far fronte agli oneri finanziari sulla stessa gravanti per effetto della complessiva operazione funzionale all'acquisizione del controllo totalitario, da parte della famiglia Onorato di Moby e di Cin». I tre indagati sono accusati di una serie di reati fallimentari che a partire dalla procedura di concordato preventivo del gruppo dei traghetti avrebbe avuto il fine di «collocare i beni fuori dal patrimonio della società» in favore della società Fratelli Onorato Armatori.

In sostanza, la bancarotta sarebbe legata a molteplici condotte, tra cui, ad esempio, l'acquisto da parte di Vincenzo Onorato nel luglio 2017 di un'immobile in piazza San Babila per 7 milioni di euro che sarebbe dovuto servire come luogo di rappresentanza (prezzo superiore di 2 milioni al suo reale valore di mercato) e che invece sarebbe stato «utilizzato in gran parte dallo stesso per ripianare contestualmente debiti personali verso banche». Stessa cosa sarebbe accaduta per una villa ad Arzachena (costo 4,45 milioni) «ufficialmente destinata a sede di rappresentanza e convention della società, ma in realtà interamente o comunque nella gran parte utilizzata come casa per vacanze di membri della famiglia Onorato» oppure per lavori di ristrutturazione per circa 700 mila euro relativi ad appartamenti a Napoli. 

IL LEGALE. «Nessuna sorpresa, eravamo a conoscenza di queste indagini da tempo. Abbiamo collaborato in totale trasparenza con gli organi inquirenti. I rilievi più significativi mossi ai miei assistiti hanno a oggetto valutazioni relative ad attività molto complesse». Pasquale Pantano, l'avvocato che rappresenta la famiglia Onorato, commenta così la notizia dell'avviso di chiusura delle indagini su Moby che riguarda l'armatore Vincenzo Onorato e i figli Achille e Alessandro. «Non condividiamo gli esiti di tali valutazioni per un fondato e corposo ordine di ragioni sia fattuali che giuridiche, che avremo presto modo di rappresentare ai magistrati per dimostrare la perfetta legittimità dell'operato della famiglia Onorato. Naturalmente continuiamo a manifestare profonda fiducia nelle istituzioni e nella magistratura in particolare» conclude il difensore. 

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