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23 Febbraio 2023 - 16:30
Il Libro dei Fatti nelle scuole italiane. Sulla scia dell'iniziativa del sottosegretario all'Editoria Alberto Barachini, l'Adnkronos ha scelto di contribuire allo sforzo del governo per introdurre in classe quotidiani e riviste mettendo a disposizione di insegnanti e studenti senza spese ulteriori il suo Libro dei Fatti, una sorta di 'giornale dei giornali' con tutte le notizie dell'anno - giunto oramai alla sua XXXII edizione - che può costituire uno strumento importante per arricchire il comune patrimonio di conoscenze che serve a legare le generazioni l'una all'altra.
L'iniziativa ha raccolto l'apprezzamento di Paola Frassinetti, sottosegretario al Ministero dell'Istruzione e del Merito. "Il Libro dei Fatti, un almanacco dei fatti più importanti degli ultimi anni, penso che sia molto utile come strumento di introduzione alla lettura del giornale, anche per farsi un'idea generale dell'attualità e della storia recente", commenta all'Adnkronos l'esponente di Fdi. La sottosegretaria d'altra parte giudica "meritoria l'iniziativa lanciata dal mio collega sottosegretario Barachini" sulla diffusione dei giornali a scuola, che ha già visto mille istituti presentare domanda per accedere ai contributi per l'acquisto di abbonamenti a quotidiani, periodici, riviste scientifiche e di settore. "È utile - commenta Frassinetti - continuare a portare giornali e riviste negli istituti scolastici, in modo che i giovani comincino a sviluppare il loro rapporto con la stampa fin dai banchi di scuola".
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PRESIDI - "Tutte le azioni che aiutano i nostri ragazzi ad analizzare e capire la realtà e il passato, anche recente, sono apprezzabili. Questa iniziativa di Adnkronos, inoltre, avvicina gli studenti anche al mondo della stampa" commenta all'Adnkronos Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi. "I giornali ci raccontano ogni giorno quello che accade e favoriscono riflessioni e conoscenze più approfondite rispetto a una veloce lettura delle notizie sugli smartphone".
PRESIDI LAZIO - "Si tratta di un'iniziativa di grandissimo valore ed interesse, una sorta di annuario delle news" dice all'Adnkronos Cristina Costarelli, presidente dell'Anp Lazio. "Sarà di grande supporto per i nostri studenti che spesso sono più concentrati sullo studio del passato che non su quello dell'attualità: è necessario che la scuola sia più presente nel formare i giovani sugli accadimenti dei nostri tempi per essere protagonisti consapevoli oltre che cittadini formati e informati".
PRESIDI PIEMONTE - "Un’iniziativa lodevole, uno strumento che se ben sfruttato non potrà che favorire la crescita culturale degli studenti e la loro capacità di approfondimento". Così la presidente dell’associazione dei presidi del Piemonte, Rossella Landi.
"Oggi un po’ tutti facciamo ormai riferimento per la velocità con cui le informazioni circolano a informazione che spesso è estremamente superficiale - aggiunge - mentre il giornale permette un approfondimento che un titoletto, per quanto utile, postato sui social non può consentire".
"Molti giovani utilizzano i social per informarsi e non leggono i giornali, quindi, un avvicinamento a una realtà come quella dei quotidiani è opportuno perché permette loro una visione più approfondita della realtà e l’opportunità di crearsi opinioni sui fatti che avvengono che non siano superficiali come spesso purtroppo accade", ha concluso.
PRESIDE LICEO GENOVESI - "Buona iniziativa. Uno strumento che consentirà ai docenti di raccontare insieme con i ragazzi quello che avviene nel mondo. I ragazzi hanno bisogno di sentirsi a stretto contatto con la realtà di cui a volte sembrano spettatori inerti. Il mondo esterno entra nella scuola e questa si apre al mondo esterno e questo libro può essere di grande utilità", dice all'Adnkronos Vittorio Delle Donne, preside del Liceo Antonio Genovesi di Napoli.
MOIGE - "Un'iniziativa lodevole, che può sicuramente avvicinare i giovani ad una lettura delle notizie più consapevole e ponderata" dice all'Adnkronos Antonio Affinita, direttore generale del Moige. "Dal nostro ultimo studio è emerso che per il 17% dei minori internet è l'unica fonte di informazione, per gli altri, la fonte principale sono i genitori o altri adulti (52%) o la televisione (23%). Più della metà dei minori (53%) ritiene che ciò che si legge online sia poco attendibile, e ammette di aver creduto o condiviso on line fake news. Insegnare loro a comprendere il significato di ciò che leggono o ascoltano, valutando l'attendibilità della fonte è sicuramente un passo in avanti verso una società migliore".
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